La dama si è portata via forse il cuore del parroco, di sicuro la cassa della

Martedì 18 Ottobre 2016
La dama si è portata via forse il cuore del parroco, di sicuro la cassa della parrocchia. C'è chi dice 200, chi 300 mila euro. Non che abbia rubato, no, i soldi glieli ha dati lui, il “don”, un po' alla volta, prelevandoli dal conto corrente della parrocchia dei Santi Vito e Modesto di Spinea. E una volta erano mille e un'altra volta duemila, ma ci sono stati anche esborsi da decine di migliaia di euro in un colpo solo tant'è che la Banca d'Italia pare abbia aperto un procedimento per un paio di movimenti decisamente sospetti. Insomma il conto corrente dei Santi Vito e Modesto ad un certo punto sembrava impazzito tra entrate e uscite, con molte operazioni fatte in contanti e nel giro di un anno e mezzo il conto è stato praticamente prosciugato. Dove sono finiti tutti questi soldi? Una parte sicuramente nelle pance delle slot machine visto che la femme fatale di Spinea, oltre ad essere la perpetua di don Flavio Gobbo, risulta essere anche una discreta giocatrice d'azzardo. Del resto a Spinea qualcuno sa e molti fanno finta di nulla perché la storia della perpetua che viene assunta di punto in bianco dal parroco (con uno stipendio all'inizio basso - sui 700 euro- e poi man mano a salire) e con crescente influenza sul prete, era sulla bocca dei più. Ma erano bocche che si aprivano solo in casa, bisbigli e poco più perché, si sa, queste cose non si dicono. Al punto che don Marcello Miele, il parroco della parrocchia di Santa Bertilla, che pure dista in linea d'aria qualche centinaio di metri, giura di non sapere nulla di nulla. Anzi, a dispetto del cognome, mostra gli artigli e assicura di avere già "gli avvocati pronti". Non una parola di più, se non che bisogna rivolgersi al vescovo di Treviso sotto la cui giurisdizione cadono le parrocchie di Spinea.
Ma non è difficile sapere che il parroco precedente, don Antonio Genovese, prima di andarsene a curare i fedeli di Montebelluna – alla fine del 2014 – aveva lasciato un gruzzoletto niente male alla parrocchia. Nonostante i lavori di ristrutturazione del patronato e nonostante il rifacimento del tetto della chiesa, segno evidente che nei 15 anni di apostolato, grazie alle donazioni delle sue pecorelle, aveva costituito un piccolo tesoretto. Solo che il gruzzolo è finito nel nulla e solo don Flavio Gobbo sa esattamente che cosa sia successo. Addirittura c'è una fuoriuscita di qualche decina di migliaia di euro senza alcun corrispettivo. E se si vuol credere alla versione più favorevole al parroco allora diremo che è un cuore talmente generoso che non ha mai saputo dire di no a nessuno, figuriamoci alla sua perpetua, ma secondo qualche parrocchiano il prete ha semplicemente perso la testa per la donna al punto che potrebbe essere finito in qualche guaio grosso. Comunque il parroco di Spinea di punto di bianco ha fatto le valigie. Non è sparito dalla circolazione, ma per adesso non ha intenzione di chiarire che cosa sia successo. Intanto lei gira tranquilla per Spinea con l'auto che pare le abbiano donato i parrocchiani, ma a loro insaputa, come si usa in Italia.
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