La Cisl: «Voucher, attenti all'abuso»

Sabato 2 Luglio 2016
Un freno ai voucher. Lo chiede nuovamente la Cisl, forte dei dati che documentano l'incremento dei buoni per il lavoro occasionale in provincia di Venezia. In base ai dati resi noti dall'Inps, nel 2015 sono sono stati venduti 102.421.080 voucher da dieci euro destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, con un incremento medio a livello nazionale del 67,5% rispetto all'anno precedente. In provincia di Venezia sono stati utilizzati 24.000 voucher soprattutto nel commercio (13,8%) e nel turismo (18,2%).
Per la Fisascat-Cisl di Venezia lo strumento è utile, ma va ripensato il perimetro, in quanto lo strumento sarebbe stato usato in sostituzione di altri tipi di contratti a tempo determinato. «L'utilizzo del voucher - spiega il segretario provinciale della Fisascat Cisl Andrea Stevanin - nasce per ricondurre nell'alveo della piena legalità e solidarietà quei lavoretti che proprio per essere saltuari spesso finivano fuori legge, senza accantonamenti previdenziali e maturazione delle indennità di disoccupazione previsti invece dalle nuove norme. Se si può indicare un settore particolarmente vocato a usare il voucher si può pensare ai servizi alla persona, i dati invece ci dicono che la maggior parte è andata a retribuire lavoratori del turismo, del commercio e della ristorazione». Per la Cisl il buono, sarebbe stato usato in sostituzione di altri tipi di contratti a tempo determinato; ma il voucher «nasconde anche una serie di abusi di orario e di eccessivo utilizzo della manodopera. Lo strumento di per sé è sano e ci può aiutare a combattere il nero, quindi non va abolito; casomai ne va ripensato il perimetro di utilizzo individuando una griglia più vincolante che lo riporti alle origini, a retribuire i lavoretti di giovani e pensionati con il massimo della legalità».

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