(t.bor.) «Sono molto impressionato dalle iniziative che il curatore Alejandro Aravena ha proposto». Esordisce così il direttore della 11. Biennale d'architettura Aaron Betsky: «Con lui avevo collaborato durante la mia precedente esperienza e mi fa piacere vedere come il padiglione principale esprima in maniera chiara un concetto, riuscendo a renderlo piacevole». In seguito Betsky si è espresso sulle valutazioni della giuria: «Opera sempre decisioni inaspettate, non sempre si capisce quale sia il percorso di scelta, ma va bene così». Il suo personale Leone d'oro l'avrebbe dato alla Germania: «Avrei premiato i tedeschi perché in un momento di innalzamento di barriere, loro hanno scelto, proprio fisicamente, di abbattere tutti i muri. Dando allo stesso tempo un segnale forte sui migranti». Betsky ha quindi detto due parole anche su Aravena: «Mi ha colpito. Mi sarei aspettato forse un po' di più verve, ha operato alcune scelte che hanno fornito un messaggio sicuramente chiaro, però ad esempio sui poster, forse si sarebbe potuto fare di più. Lui crea veramente bellissimi edifici, ma non è stato al suo livello ad esempio sugli inviti».(((borzomit)))
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".