L'appello dei musulmani

Sabato 15 Aprile 2017
Una Pasqua sotto lo stesso cielo da guardare. Mohammed Ali, presidente del centro culturale Bangladesh, e Kamrul Syed, portavoce della comunità bengalese di Venezia, hanno rivolto, a nome dei fratelli musulmani un augurio ai cristiani della città. Una lettera che invoca la pace tra le culture, dopo la battaglia sulla moschea di via Fogazzaro.
Cari Fratelli, c'è un unico grande spirito che anima la nostra esistenza su questo piccolo puntino blu nell'universo e che ci fa rimanere sbigottiti davanti ad un cielo stellato: è l'amore. Amore per la vita. Amore per le persone che ci circondano. Semplicemente l'Amore - si legge nel messaggio di auguri ai cristiani in città -. Tutti guardiamo lo stesso meraviglioso paesaggio, indipendentemente da quante cose hanno visto i nostri occhi. E questo non fa forse di noi un'unica grande famiglia?.
L'invito racchiuso nel testo di Ali e Syed va verso la condivisione. Ideale che sembra lontano anni luce: è passata una decina di giorni dalla protesta dei residenti di via Fogazzaro contro la moschea aperta in quello che doveva essere un negozio, anche se dopo l'incontro in Comune di mercoledì scorso si sono poste le basi per la collocazione di una moschea in città. Primo passo di un percorso che si preannuncia complesso, ma che dovrebbe portare alla concretizzazione dell'esigenza dei musulmani di pregare nel luogo di culto della propria religione.
Esigenza condivisa anche dal parroco della Cita don Nandino Capovilla che, da anni, fa del dialogo interreligioso una stella polare. «In questi giorni così pesanti quelle di Ali e Syed saranno parole che aiuteranno tutta la nostra città - commenta don Nandino -. Cerchiamo di andare al di là della cronaca, per cogliere il desiderio di vivere insieme nel rispetto della libertà religiosa che è un diritto di tutti».
I rappresentanti della comunità bengalese non si nascondono le difficoltà, nel messaggio di auguri alla Venezia cristiana. «È molto difficile oggi, per la nostra comunità musulmana - scrivono - essere compresa ed essere accettata, a causa degli orrori provocati da un terrorismo cieco, che ci uccide, indipendentemente dalla religione, e che ci ha reso lontani e incapaci di guardarci negli occhi, perché questo è il suo scopo. Noi ci auguriamo, che un giorno tutto questo finirà, magari domani, magari subito, e agogniamo il momento in cui le nostre culture, e tutte le culture del mondo, si uniranno sotto un unico segno, quello della pace. Ci auguriamo, in questa settimana Santa, di guardare questo cielo insieme a voi. Tanti Auguri e Buona Pasqua!».
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