Juve, crollo inatteso e clamoroso: 3 schiaffi dal Genoa del Cholito

Lunedì 28 Novembre 2016
Juve, crollo inatteso e clamoroso: 3 schiaffi dal Genoa del Cholito
Una Juve irriconoscibile vive una mezz'ora da incubo a Marassi e incassa il 3° ko stagionale, risultato che ridà speranza agli inseguitori. Il 3-1 finale rispecchia l'andamento di una gara dominata nel 1° tempo dal Genoa (in vantaggio di 3 gol dopo 29 minuti) che ha surclassato i rivali sotto ogni aspetto, per poi gestire il vantaggio nella ripresa senza troppi affanni.
Giornata decisamente negativa per i bianconeri che non chiudevano i primi 45' sotto di 3 gol da oltre 11 anni: l'ultima volta era accaduto il 29 ottobre 2005 a San Siro contro il Milan, sfida terminata con lo stesso punteggio di ieri. Tutta la squadra di Allegri è apparsa sottotono e anche alcune decisioni dell'allenatore hanno lasciato perplessi, come arretrare Dani Alves nel terzetto difensivo e schierare Cuadrado seconda punta accanto a Mandzukic. Il plateale litigio tra i due alla fine del 1° tempo la dice lunga sulle difficoltà dei campioni d'Italia, i quali soffrono il pressing della formazione di Juric che sblocca il risultato già al 3': clamoroso l'errore di Bonucci che spiana la strada a Rigoni, sul quale Buffon compie il primo miracolo; il secondo lo effettua sulla ribattuta di Simeone che poi non fallisce il tap-in, con la difesa juventina ferma. I bianconeri non riescono a uscire dalla loro metà campo, martellati ai fianchi dai padroni di casa molto efficaci sul loro lato sinistro, dove Laxalt e Rigoni sfuggono a Lichtsteiner e Dani Alves.
Il raddoppio è la logica conseguenza del dominio genoano e a firmarlo è ancora Simeone, bravo ad anticipare di testa Benatia sul cross di Lazovic che lascia sul posto Alex Sandro, anche lui protagonista in negativo. Il Cholito, ex Porto, mette lo zampino pure nel 3° gol dei liguri che chiude la gara dopo meno di mezz'ora: l'azione parte da un calcio d'angolo, con Burdisso a far sponda in area per Rigoni che centra la traversa e Alex Sandro a dare il colpo di grazia a Buffon nel tentativo di rinviare il pallone. Il pomeriggio di un giorno da cani per la Signora si manifesta anche sul fronte infortuni: poco dopo il 3-0, Bonucci si allunga inutilmente per agganciare un cross di Cuadrado ed esce per un sospetto stiramento alla coscia sinistra, sguarnendo un reparto già privo di Barzagli e Chiellini. La rabbia di Allegri si manifesta anche nei confronti di Mazzoleni che al 41' non concede un probabile rigore alla sua squadra, per un intervento scomposto in area di Ocampos su Mandzukic.
Al rientro in campo la Juve mostra una maggiore carica agonistica, complice il calo del Genoa che peraltro continua a rendersi pericoloso: l'incontenibile Simeone potrebbe fare tris, evitato da Buffon che a fine gara sarà il migliore dei suoi. L'ingresso di Higuain, partito dalla panchina per i postumi del colpo alla coscia rimediato contro il Pescara, vivacizza solo in parte la manovra dei campioni d'Italia che a un quarto d'ora dal termine perdono per infortunio anche Dani Alves, uscito in barella dopo un contrasto con Ocampos e portato in ospedale: per lui frattura composta del perone della gamba sinistra, 3-4 mesi di stop. Ridotta in 10 (Allegri si era da poco giocato anche l'ultimo cambio, Sturaro per Khedira), la Juve paradossalmente gioca meglio e accorcia le distanze con Pjanic su punizione, prima di fallire il 2° gol col neo-entrato che calcia alle stelle il pallone ricevuto da Higuain e vanifica il tentativo di rimonta.
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