Il sindacato inquilini: «I famigliari di Zennaro avevano sistemato l'ex casa»

Domenica 25 Settembre 2016
(t.borz.) Ieri Gino Zennaro, il centenario costretto allo sfratto a pochi giorni dal suo compleanno, ha festeggiato con i parenti nella sua nuova casa. Ma intanto Ivana De Rossi, segretario generale del Sunia Veneto, replica all'avvocato Barbiero, legale di Biancarosa Loison, proprietaria della palazzina da cui Zennaro è stato sfrattato. «Le cose non stanno come dice Barbiero - spiega il legale del sindacato inquilini - Nel 2010 la famiglia Zennaro aveva un regolare contratto fino al 2014 che gli consentiva di pagare 200 euro al mese perché l'abitazione è fatiscente e in base alla legge 392 del 1978. L'insegnante ci abitava da 73 anni e i proprietari non hanno mai svolto la manutenzione, lo so perché ho svolto alcuni sopralluoghi».
Così sono nate proposte alternative: «In corso di contratto c'è stato un tentativo di ritocco al rialzo proponendo 5-6-700 euro - prosegue De Rossi - rifiutato perché la famiglia Zennaro si è fatta carico di lavori di straordinaria manutenzione che a loro non competevano. Quindi fino al 31 dicembre 2014 avevano diritto a rimanere lì. Poi, davanti al giudice, l'avvocato Barbiero e quello nostro, Gennaro Autiero, hanno concordato l'uscita da casa per il 2 gennaio 2016, con un incremento del 20% del canone come indennità di occupazione». Alla scadenza, la famiglia Zennaro avrebbe chiesto di lasciare il quasi centenario nell'abitazione, dando disponibilità a pagare anche una cifra più alta, sui 600 euro, come proposto inizialmente dalla famiglia proprietaria: «Non hanno accettato - spiega De Rossi - quindi ci siamo detti disposti a dare qualsiasi cifra, pur di lasciarlo lì, ma niente da fare».
Inizia così la rincorsa ad una casa nei dintorni: «Abbiamo cercato di fargli sentire il minimo distacco, data l'età - continua De Rossi - e quando l'abbiamo trovata, da mattina a sera abbiamo sgomberato l'appartamento, Gino è uscito per fare un giro con la badante Gina e al ritorno è entrato nella nuova casa, ma nella sua camera».
Questo caso però non è l'unico: «Ogni giorno - concluide De Rossi - avvengono sfratti e non ci sono case a Venezia per i cittadini che vivano con mille euro al mese, gli alloggi turistici hanno azzerato il mercato e così le giovani coppie non riescono a stare qui». Intanto oggi Gino festeggerà anche in parrocchia.
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