Il risultato è importante. E soprattutto colma un vuoto. E sia pure dopo cinquant'anni,

Mercoledì 28 Settembre 2016
Il risultato è importante. E soprattutto colma un vuoto. E sia pure dopo cinquant'anni, l'Associazione dei Comitati privati per la salvaguardia di Venezia, un sodalizio presieduto ora da Umberto Marcello del Majno, formato da enti e istituzioni italiane e internazionali dediti alla tutela del patrimonio culturale, vede formalmente riconosciuta la propria "esistenza" riuscendo peraltro ad affrancarsi dall'Unesco, dopo le numerose polemiche dei mesi scorsi. Si tratta, ovviamente, di un riconoscimento formale da parte del Ministero per i Beni culturali che, non solo sancisce (e riconosce) il lavoro compiuto negli anni, ma allo stesso tempo consentirà all'Associazione di proseguire nei lavori di difesa e tutela del patrimonio storico-artistico a fruibilità pubblica che fino a questo momento era sostanzialmente basato su un «accordo tra gentiluomini", ma mai ratificato ufficialmente.
«Si tratta di un risultato importante e significativo - sottolinea Giordano Zeli, vicepresidente dell'Associazione e presidente di Pro Venezia Svizzera - che se da un lato sottolinea ancor di più il lavoro svolto in questa città, dall'altra ci permette di codificare una prassi consolidata negli anni, ma mai confermata con un atto scritto. Nelle prossime settimane questo atto sarà definitivamente ufficializzato e consentirà a tutti di poter continuare a svolgere la nostra attività, anche con maggiori certezze sotto l'egida del Ministero per i Beni culturali».
L'accordo con il Governo italiano, infatti, fa venir meno anche l'«abbraccio» con l'Unesco, dando un po' di respiro alle associazioni proprio perchè l'organizzazione delle Nazioni Unite pretendeva condizioni economiche proibitive per la continuazione del Programma congiunto sulla tutela della città. Ora, grazie all'accordo ormai pronto, i Comitati potranno lavorare con la collaborazione e il sostegno delle Soprintendenze alle Belle Arti. E in quest'ambito va inteso anche il sollecito giunto dal Comune per il rinnovo dell'accordo che lega l'Associazione a Ca' Farsetti e che fornisce, secondo gli accordi, gli esperti per la progettazione e la direzione lavori per i restauri avviati dai singoli Comitati nazionali di salvaguardia tra di loro indipendenti e sovrani. Per l'Associazione dei Comitati privati, insomma, un bel traguardo in previsione non solo delle celebrazioni per il 50 anniversario dell'Acqua alta del 1966, ma anche per la stessa storia del sodalizio, nato all'indomani di quella tragica vicenda.
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