«Il Lagunare può vedere prima una minaccia in arrivo»

Martedì 19 Settembre 2017
«Il Lagunare può vedere prima una minaccia in arrivo»
Da qualche giorno a Piazzale Roma qualcosa è cambiato.
Le barriere di cemento sono sempre lì, l'autoblindo Lince dell'esercito pure, i vigili lo stesso. Uno dei tre militari armati di mitra è stato spostato dalla camionetta una ventina di metri più avanti, verso il ponte e l'ingresso del garage comunale, a pochi metri dai due agenti della Polizia municipale.
Una novità quasi impercettibile per chi non frequenta ogni giorno la porta automobilistica della città, ma significativa per gli addetti ai lavori: il lagunare piazzato dietro un blocco jersey sulla carreggiata, in avanscoperta, è diventato l'antenna del piazzale, una vedetta che sorveglia i mezzi in arrivo dal Ponte della Libertà e, in caso di emergenza, è il primo a dare l'allarme e intervenire. I due colleghi dell'esercito invece, continuano a rimanere accanto alla camionetta (uno a bordo e uno a terra) poco prima della rotonda: oltre a controllare vetture e passanti, fermano e identificano chi scoprono a fotografarli. Perché anche sulle immagini occorre fare molta attenzione, visto il momento di allerta internazionale per l'antiterrorismo. «Identificano chi fa riprese o foto - spiega il colonnello Massimiliano Stecca, comandante del reggimento lagunari Serenissima - per capire se si tratta di giornalisti, curiosi, turisti o di qualcuno che può avere degli intenti ostili».
Lo spostamento del lagunare è avvenuto dopo una valutazione sulla tempistica delle emergenze. «Da quando si avvista un eventuale veicolo lanciato a folle velocità a quando il mezzo blindato interviene - aggiunge il colonnello - occorre un minimo di tempo. Il nostro soldato spostato in avanti è una sorta di antenna che può vedere prima dell'autista del mezzo un'eventuale minaccia in arrivo e avvisare il resto della pattuglia».
Visto l'allarme lanciato dalla Uil sui vigili inesperti sul fronte dell'antiterrorismo e senza mezzi adeguati a disposizione, veniva quasi da pensare che il militare fosse stato spostato e piazzato vicino agli agenti per fornire supporto (e protezione in caso di bisogno).
«Non è assolutamente così - afferma Stecca - il soldato spostato in avanti non è a copertura dei vigili. Gli agenti svolgono il loro servizio e noi il nostro in coordinamento ma in maniera assolutamente indipendente l'una dall'altra. I vigili non sono lì a supportare noi e noi non siamo lì a supportare loro, se non nel contesto generale della sicurezza della città. Il posizionamento dei soldati per lo svolgimento del servizio è una nostra competenza e organizzazione interna - aggiunge il comandante - e decidiamo con l'avvallo del Questore se vi sono delle modifiche o migliorie da fare».
E il cambiamento potrebbe rientrare tra quelle piccole modifiche al dispositivo di sicurezza antiterrorismo nel Piazzale di cui parlava qualche giorno fa il Prefetto di Venezia. «A mano a mano che si scoprono le migliorie che si possono fare mentre si svolge il servizio - conclude il colonnello - le implementiamo. Quello a Piazzale Roma era un servizio nuovo, servivano degli aggiustamenti che stiamo facendo adesso di volta in volta, quando si verifica l'opportunità».
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