IL CASO
La lettera è già sul tavolo del sindaco Luigi Brugnaro. Cristiano

Martedì 26 Settembre 2017
IL CASO
La lettera è già sul tavolo del sindaco Luigi Brugnaro. Cristiano Chiarot, sovrintendente ad interim del Teatro La Fenice ha deciso: addio all'ente lirico veneziano. D'ora in poi si dedicherà completamente al suo nuovo incarico, quello di numero uno del Maggio Fiorentino. La decisione è stata comunicata ieri al primo cittadino, che è anche presidente del Consiglio d'indirizzo dell'ente, e ai consiglieri che adesso saranno chiamati a scegliere il successore di Chiarot con la benedizione del ministero per i Beni culturali, Dario Franceschini. In pole position per l'incarico, anche nel segno della continuità con Chiarot, potrebbe essere l'attuale direttore artistico Fortunato Ortombina, uno degli artifici delle recenti stagioni di successo della Fenice.
IN POLE POSITION
Oltre a Ortombina si fanno anche i nomi di due donne: Adriana Baso e Giorgia Pea, quest'ultima consigliere comunale della Lista Brugnaro, attuale presidente della Commissione cultura del Comune. Insomma, i giochi devono ancora essere fatti, ma nei corridoi della Fenice ci si augura che il passaggio sia indolore e soprattutto legato a questioni di squisita competenza. L'addio di Chiarot annunciato ieri è solo la conclusione di un percorso concordato con il sindaco Brugnaro che, in un primo tempo, aveva chiesto al sovrintendente di rimanere al proprio posto per un periodo ad interim. Ora, però, visti gli impegni in terra toscana, Chiarot, che nel frattempo ha inanellato per la Fenice lo stanziamento di 1 milione e mezzo dal Fus (Fondo unico dello spettacolo), messo in pareggio il bilancio e soprattutto allestito la nuova stagione 2017-2018, è arrivato il tempo di passare la mano (anche per non pregiudicare l'attività nel suo complesso del Teatro). «La situazione - sottolinea Chiarot - è positiva. Oltre al Fus soprattutto tiene conto del riequilibrio dei costi, smentendo anche teorie economiche pessimistiche come il modello Baumol-Tobin che stabilisce a priori una perdita per le attività culturali. Noi, con un pizzico di presunzione, possiamo dire che abbiamo smentito quella teoria...».
ANNI IN PAREGGIO
E ci sono i dati a dimostrarlo». E tra questi vale la pena ricordare gli oltre 9 milioni di euro con i ricavi della biglietteria e il pareggio di bilancio in una serie di gestione successive, almeno dal 2011 ad oggi che hanno fatto dell'ente lirico, uno dei teatri maggiormente in buona salute della Penisola. «Sono stati sette anni importanti - sottolinea Chiarot - durante i quali abbiamo fatto passi da giganti consentendo alla Fenice di mantenere il ruolo di gran teatro nel sistema della lirica nazionale e internazionale. Ancor più oggi siamo punto di riferimento per gli appassionati».
LOTTA PER LA SUCCESSIONE
Prima di tutto spetterà al sindaco Luigi Brugnaro convocare il Consiglio di indirizzo dell'ente che porrà al vaglio le candidature. Infine giungerà l'imprimatur del Governo che ratificherà il nome del nuovo sovrintendente. Per il momento, in attesa che i giochi siano fatti, il Teatro avrà come reggente l'attuale direttore generale dell'ente, Andrea Erri. E proprio il suo ruolo potrebbe portare, secondo indiscrezioni, anche ad un possibile sdoppiamento delle cariche ai vertici della Fenice. Con un direttore generale impegnato nelle questioni squisitamente amministrative e manageriali (Erri); e un sovrintendente, chiunque esso sia, più attento alla parte artistica e legato alla programmazione.
Paolo Navarro Dina
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