Falcone, un avvocato dalla satira tagliente

Domenica 21 Giugno 2015
Falcone, un avvocato dalla satira tagliente
VENEZIA - Tagliente, aggressiva, senza peli sulla lingua. È questa la satira di Nicolò Falcone, uno dei nuovi comici scoperti dalla trasmissione televisiva "Natural Born Comedians", in onda da domani alle 23 su Comedy Central, il canale della piattaforma Sky. Falcone, classe 1984, è nato e vive a Venezia. Legale per l'amministrazione comunale, da sempre coltiva la passione per la comicità, ispirandosi agli stand-up comedians come Lanny Bruce, George Carlin o Louis C.K., che fanno della risata uno strumento utile a trattare temi di interesse comune, con stili diversi rispetto a quelli a cui si vedono solitamente in Italia.
Le puntate, registrate negli ultimi mesi, lo vedono protagonista e durante le visite a Milano e Roma Falcone racconta come sia riuscito a fare anche amicizia con dodici colleghi.
Tutto è cominciato da giovanissimo, quando ha iniziato a scrivere le sue battute su Facebook, condividendole con gli amici. Trovando apprezzamento, ha iniziato a collaborare con il celebre blog Spinoza ed è stato pubblicato in due dei tre libri del blog. «Ogni anno faccio il mio messaggio satirico di Natale - racconta Falcone - nel 2008 l'ho inviato a Luttazzi che mi ha suggerito di continuare a studiare per fare l'avvocato».
Falcone ha seguito il suo consiglio, diventando avvocato, ma senza scoraggiarsi. Ed è così che il giovane comico ha inviato un altro video, questa volta a Saverio Raimondo ed Edoardo Ferrario, che lo hanno invitato a Roma, dove per la prima volta Falcone si è esibito davanti ad un pubblico. Ed è stato scelto per la trasmissione.
La sua battuta d'esordio, riportata nel promo, è pungente, come il suo stile: «Gli avvocati sono messi male, ho scelto di fare giurisprudenza per coltivare la mia più grande passione. Rompere le scatole».
Negli ultimi tempi, Falcone era già salito alla ribalta della cronaca nazionale, quando ad aprile si era aggiudicato il campionato italiano di Monopoly, vincendo un viaggio in Cina a settembre per disputare i mondiali. E proprio quella circostanza è stata motivo di un siparietto divertente con il direttore della trasmissione: «Sballottato tra ristoranti e set fotografici, ho lasciato tutti perché dovevo comprare Topolino: erano uscite quattro pagine di intervista».
Falcone ha lasciato tutti di stucco. Anche in quella occasione.
Tomaso Borzomì

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