Ex Gasometri, gli studenti disegnano il nuovo sviluppo

Giovedì 27 Aprile 2017
Ex Gasometri, gli studenti disegnano il nuovo sviluppo
Il titolo della mostra è Casa della memoria - area ex gasometri di San Francesco della Vigna e rappresenta l'insieme di cinque progetti elaborati dagli studenti della 5D ad indirizzo Architettura e Ambiente del liceo artistico Marco Polo. Strategica l'ubicazione dell'esposizione, ovvero il liceo Benedetti-Tommaseo, adiacente alla zona sulla quale i ragazzi hanno concentrato la loro attenzione come individuazione di un comparto urbano in un'area dismessa da ripensare, tema progettuale per la seconda prova dell'esame di Stato. Un luogo, come sottolineano le insegnanti Paola Bruscaglin e Pierluisa Casadio, scelto per la presenza di un'importante testimonianza di archeologia industriale, gli ex gasometri appunto, ma anche per il suo affascinante affaccio sulla laguna e per la vicinanza con la chiesa palladiana di San Francesco della Vigna e con il complesso conventuale, elementi da tenere in considerazione da qualsiasi futuro progetto di riqualificazione dell'area.
Ed è proprio su questo punto che scatta la funzione di denuncia della mostra. Perchè quell'area, che il piano regolatore destinava nel 2008 ad attrezzature scolastiche e centro sportivo per gli istituti superiori Sarpi, Benedetti e Barbarigo, nel 2012 è stata inserita nel piano delle alienazioni del Comune e ceduta da Veritas a una società immobiliare, la Del Corso srl che nel 2014 ha presentato un progetto per un insediamento privato residenziale e commerciale. In cambio, come oneri per standard non reperiti la società dovrebbe realizzare una palestrina all'interno dell'istituto Sarpi, privandolo però del cortile, unico spazio esterno ricreativo per una popolazione di 1400 studenti. Studenti, che come hanno fatto presente in un documento congiunto nel luglio scorso tutti i presidi delle superiori del centro storico, per fare le 2 ore settimanali di educazione fisica si accalcano al Palasport, perdendone una per il tragitto, accalcandosi anche in sei classi contemporaneamente. «Altro che settimana dello sport istituita dalla Regione» sottolinea sconsolato il preside del Benedetti Roberto Sintini. La lettera dei presidi per ora è rimasta senza esito.
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