E' ai domiciliari, va in Questura «Mamma non può accudirmi»

Mercoledì 24 Maggio 2017
Evade dai domiciliari e chiede di andare in prigione, perché la madre non può rimanere a casa ad accudirlo.
Una scena che non capita spesso quella che si è verificata ieri mattina alla Questura di Santa Chiara a Piazzale Roma.
Un uomo di origini abruzzesi, D.P., 37anni, era stato condannato agli arresti domiciliari una quindicina di giorni fa per aver picchiato la fidanzata incinta, una 35enne jesolana al quarto mese di gravidanza, ed essersi poi opposto alle forze dell'ordine.
La violenza domestica si era consumata nell'abitazione di Jesolo dove l'uomo lavorava stagionalmente.
La donna aveva chiamato il 113 e all'arrivo della volante, la situazione era peggiorata: l'uomo era andato fuori dai gangheri reagendo con aggressività, prima insultando e poi ferendo gli agenti. Alla fine i poliziotti, non senza difficoltà, erano riusciti a bloccare l'uomo e raggiungere la 35enne che mostrava contusioni al volto, segni degli schiaffi ricevuti. Gli stessi agenti erano dovuti poi ricorrere alle cure dell'ospedale a causa della colluttazione con l'abruzzese: uno dei due poliziotti aveva ricevuto ferite guaribili in venti giorni mentre l'altro se l'era cavata con otto giorni di prognosi.
Il giudice aveva così disposto gli arresti domiciliari per il 37enne nella casa della madre, a Chieti, fino al processo del 15 giugno e vietandogli di comunicare in qualsiasi modo con la compagna.
Lunedì mattina però, l'uomo ha deciso di evadere dal comune abruzzese per costituirsi a Venezia, accompagnato da una conoscente (o dalla stessa compagna). Il 37enne si è presentato agli agenti di guardia alla Questura di Santa Chiara spiegando di essere destinato agli arresti domiciliari ma di voler andare in carcere perché sua madre era dovuta andare in Messico per motivi di lavoro e in casa non vi era più nessuno che potesse accudirlo.
L'abruzzese era già noto alle forze dell'ordine jesolane per alcuni piccoli reati e, vista la situazione di difficoltà nel rimanere solo in casa, ha deciso di violare la misura cautelare per chiedere la carcerazione.
Il 37enne è riuscito ad esaudire il suo desiderio perché, conseguentemente all'evasione, è stato portato in carcere e ieri l'arresto è stato poi convalidato per direttissima.
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