Donazioni in aumento tra i giovani Ma c'è bisogno di sacche di plasma

Giovedì 14 Settembre 2017
Duemilacinquecento donatori, per 3.580 sacche di sangue raccolte nel 2016. Sandro Cicogna, presidente dell'Avis comunale di Venezia, città d'acqua, è soddisfatto. La proporzione sul bacino d'utenza, sempre più risicato, è buona ed il risultato è dovuto anche all'opera di sensibilizzazione della stessa Avis in ambito scolastico. «Siamo in contatto in città con 16 istituti scolastici superiori - afferma Cicogna (in foto) - peraltro offrendo borse di studio da 500 euro per studenti donatori maggiorenni, calcolando nel bando anche il loro rendimento scolastico alla prova di Stato. In tal modo abbiamo monitorato 180 nuovi donatori, dei quali quasi un centinaio vanno dai 18 ai 24 anni». «Quest'anno siamo penetrati anche a Ca' Foscari, offrendo 6 borse di studio ed intercettando 36 nuovi donatori. Perciò sotto l'aspetto del rinnovamento e della sensibilizzazione siamo soddisfatti, raccogliendo quanto siamo andati a seminare. Tuttavia stiamo soffrendo una mancanza di sacche di plasma, che, a differenza del sangue (ogni 4 mesi), si possono raccogliere ogni mese, per mancanza di idonei apparati presso il nostro centro trasfusionale. È un centro da terzo mondo se paragonato ad altri, per esempio a Milano; è vero che in centro storico siamo rimasti in pochi, ma Venezia è caricata da 30 milioni di turisti l'anno e a Mestre ed in genere in terraferma le operazioni chirurgiche si stanno moltiplicando, come la necessità di sangue e di plasma.
Ora inizieremo la sensibilizzazione sulle donazioni allo Iuav, frequentato 5mila studenti che vivono e dormono a Venezia».
Tullio Cardona
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