Decisamente più sobri e defilati rispetto ai "caciarosi" dipendenti

Sabato 30 Luglio 2016
Decisamente più sobri e defilati rispetto ai "caciarosi" dipendenti comunali e della Fondazione musei civici. Ma non per questo, meno intenzionati ad attestare la loro presenza ai lavori del Consiglio comunale, con pittoreschi grembiuli da lavoro macchiati dagli schizzi di pittura oppure sfoggiando riproduzioni di un dagherrotipo raffigurante la duchessa Felicita Bevilacqua La Masa.
La consegna all'Amministrazione comunale di 1.963 firme «affinché l'Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa resti così com'è adesso», i suoi lavoratori e una nutrita pattuglia di artisti e sostenitori hanno voluto accompagnarla così. Intrattenendo stampa e curiosi nello spazio destinato al pubblico, ma senza lasciarsi andare a manifestazioni che andassero oltre il semplice farsi vedere.
La petizione presentata, porta tra gli altri le firme di vecchie conoscenze come il docente cafoscarino e direttore della Fondazione Ugo e Olga Levi, Giorgio Busetto, il collezionista di New York, Giorgio Spanu e Gabriella Cardazzo, sorella del gallerista-editore Paolo. E per ammissione di Maria Morganti, tra le promotrici dell'iniziativa, «vuole sottolineare l'interesse generale verso un'istituzione culturale che ha fatto e continua a fare la storia di Venezia». Morganti plaude «al dietrofront del Comune in relazione al Consiglio d'amministrazione della Bevilacqua La Masa (che continuerà a esistere, seppur ridotto da 7 a 3 componenti, ndr). Il ripensamento di Cà Farsetti, tuttavia, ancora non assicura alla stessa un assetto veramente professionale. Che potrebbe essere garantito solo da figure di provata competenza provenienti ad esempio dalle università Ca' Foscari e Iuav».
«Ancora professori universitari? Vogliamo scherzare? - sbotta Matteo Lo Greco, scultore e presidente dell'Associazione artisti Spa + A - In consiglio d'amministrazione ci devono entrare gli stessi artisti. E la Bevilacqua La Masa, nella sua prosecuzione d'attività, deve assicurare a quelli esordienti atelier a condizioni agevolate».
Vettor Maria Corsetti

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