Clint, folla a Rialto «Scusate il disturbo»

Venerdì 18 Agosto 2017
Clint, folla a Rialto «Scusate il disturbo»
Il ponte di Rialto è già di per sé affollato, ma se di punto in bianco arriva Clint Eastwood, il congestionamento è scontato.
Così è andata ieri, secondo giorno di riprese in laguna del film The 15:17 to Paris: the true story of a terrorist, a train, and three American heroes che ha visto il regista hollywoodiano e gli eroi che hanno sventato l'attentato nella parte di loro stessi. Dopo aver girato mercoledì in fondamenta Santa Lucia e all'Accademia, ieri si è passati a Rialto.
Eastwood, anche ieri con cappello di paglia e camicia a mezze maniche, è sbarcato sulla riva del Vin verso le 11. Salito sulla parte centrale del ponte di Rialto però, è stato letteralmente circondato da fan e curiosi che, telefonini alla mano, si sono fermati sugli scalini a immortalarlo, bloccando totalmente il passaggio. Nonostante l'intervento degli addetti alla produzione e dei bodyguard (questi ultimi hanno allontanato la gente anche in malo modo) sono serviti alcuni minuti prima che la situazione si sbloccasse e il regista riuscisse a muoversi, superando la muraglia umana che lo circondava.
Sono poi iniziati i ciak con le comparse (una cinquantina di veneziani che interpretavano i turisti su e giù per il ponte) e gli eroi Anthony Sadler e Spencer Stone, assieme ad una attrice orientale.
Eastwood ad un certo punto è entrato nella gioielleria Boscolo Gioie in cima al ponte per cercare un po' di fresco e tranquillità, ma subito il negozio è stato accerchiato dagli ammiratori. Sedendosi su una seggiola dell'oreficeria, il regista americano ha detto alla commessa: «Mi dispiace per tutta questa confusione». Sempre con il sorriso, il divo 87enne ha concluso il set e si è rifugiato all'interno dell'ex Magistrato alle Acque, oggi provveditorato delle opere pubbliche, dove ha fatto un giro salutando i dipendenti.
Nel frattempo, i due protagonisti del film hanno mangiato qualcosa sul plateatico del locale Naranzaria. «Non possiamo dire niente sul film - ha detto Spencer Stone, avvicinato - la città è favolosa, è la seconda volta che veniamo a Venezia e ormai la conosciamo (la prima volta era stato nel 2015, all'inizio del viaggio che li ha portati a bordo del treno in cui hanno sventato l'attentato, ndr).
E alla domanda Secondo te c'è troppa gente a Venezia? Stone ha risposto: «No, ci piace tutto, amo stare in mezzo alla gente».
Verso l'una del pomeriggio è iniziata la scena delle imbarcazioni sul Canal Grande. La carovana: due gondole (una con a bordo gli attori e l'altra con delle comparse), una mascareta con due giovani a remare (parte della scena), due patane di servizio (una con a bordo Eastwood e l'attrezzatura per le riprese), e dietro un paio di taxi con gli uomini della security e il resto della produzione. Il serpentone ha attraversato il canalasso scortato da una barca della polizia. Qualche taxi e vaporetto ha rallentato ma non si sono registrati disagi nel traffico acqueo. Le gondole si sono poi infilate nel rio di San Polo, probabilmente per girare alcuni dialoghi, fare dietrofront e dirigersi verso l'hotel Gritti. Nell'albergo di lusso, tra il ristorante e la terrazza, è stato girato un altro set ieri pomeriggio con altre comparse in abiti eleganti, probabilmente la scena di un ricevimento o un cocktail. Fuori dall'albergo si erano assiepati i fan, che nonostante il solleone hanno atteso ore in strada nella speranza che Eastwood si affacciasse. E in effetti poi ha fatto capolino, scambiando qualche parola con i gondolieri sul pontiletto dello stazio in vista delle prossime scene. Oggi, il regista americano, Leone d'Oro alla Carriera nel 2000, si vedrà a San Marco dalle 14 e saranno gli ultimi set della tre giorni di riprese in laguna.
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