Casinò, braccio di ferro per salvare i posti di lavoro

Martedì 30 Maggio 2017
La linea del Piave oltre la quale i sindacati, questa volta compatti, non intendono arretrare è il mantenimento dei livelli occupazionali. Senza questa garanzia, la trattativa con il Comune, iniziata ieri mattina e proseguita tutta la giornata, difficilmente potrà andare avanti con profitto senza la condivisione di questo paletto. Il confronto è stato muscolare fin dall'inizio, quando decine di dipendenti della casa da gioco, che avrebbero voluto assistere all'incontro con l'amministrazione comunale e il cda, sono rimasti al piano terra di Ca' Farsetti. Poco dopo le 15 è uscito in tutta fretta l'assessore alle Partecipate, Michele Zuin, la cui espressione non era certamente rilassata: «No comment ha detto - non rispondo a nulla».
Il confronto è stato rinviato di un'ora per consentire alle assemblee di Cmv e Cdv (le due società, la prima immobiliare, la seconda per le attività di gioco, erano state create in vista della vendita, poi saltata con l'avvento del sindaco Brugnaro) di deliberare la ricapitalizzazione nella prima tranche da 3 milioni 240mila euro deliberata dal Consiglio comunale. Un atto necessario per mantenere operative le società in vista della liquidazione di Cmv e del rilancio della sede di Ca' Noghera e che è stato preceduto dalla disdetta del contratto aziendale.
Per l'amministrazione comunale il costo del lavoro deve calare di 5,8 milioni l'anno mentre i dipendenti e i sindacati erano disposti a cederne al massimo 3,8.
L'obiettivo dei sindacati è mettere nero su bianco il mantenimento del livello occupazionale attuale, in cambio dell'apertura a ridiscutere riduzione del costo del lavoro e libertà reciproca del ruolo imprenditoriale e sindacale nella gestione per arrivare a un nuovo contratto.
Ieri più volte si è alzata la voce durante l'incontro tra delegazioni e alla fine si è convenuto per fissare una serie di cinque incontri
«Già oggi - commenta l'assessore Zuin - provvederemo alla riconvocazione delle parti nelle giornate dell'8, 12, 14, 19 e 20 giugno. Auspico pertanto da parte sindacale il ritiro dello stato di agitazione e della dichiarazione di sciopero».
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci