Bucintoro, Stefano Rizzi presidente Varata l'imbarcazione Intrepida

(T.C.) Le novità in casa Bucintoro sono molte, tradotte nel rinnovo del consiglio direttivo e nel varo di una nuova imbarcazione, adatta a sfidare le onde del Canale della Giudecca. Dopo dieci anni è stata sostituita la triade (Lucia Diglio, Silvano Seronelli e Pierluigi Baroldi) che ha guidato la storica società di canottaggio, tanto da fregiarsi del titolo di Reale, perché nata nel 1882. Ora a capo del sodalizio c'è Stefano Rizzi, con vicepresidente Francesco Guerra e direttore di cantiere Marco Dolcetti. Aspirazione del nuovo direttivo è di riprendere a pieno regime l'attività sportiva (canottaggio e voga alla veneta), anche se è abortito l'accordo con la canottieri Diadora del Lido, sede degli allenamenti. Posta per tradizione nei Magazzini del Sale alle Zattere, infatti, il problema della Bucintoro è il moto ondoso nel prospiciente specchio d'acqua, che non permette l'attraversamento delle basse e leggere barche da canottaggio verso la laguna sud. Ecco perché, con bottiglie di prosecco e battimani, è stata varata Intrepida, un'imbarcazione in doghe e compensato marino di mogano, realizzata con un anno di lavoro nel cantiere della stessa società da Sebastiano Faggian e Marco Regazzi. Forma leggermente tozza e di disegno norvegese, a fiancate alte, Intrepida è in grado di sfidare le onde e permettere ai canottieri di allenarsi all'inglese, dal momento che la barca è praticamente un due con, ovvero per due vogatori e un timoniere. Le sirene dei battelli del reparto nautico della Guardia di finanza hanno salutato il varo, applaudito da soci e simpatizzanti entusiasti sulla riva. Ovazioni anche per l'apparizione fra gli astanti di Mirto Laggia, 87 anni, storico e benvoluto carpentiere della Bucintoro, che per lunghi anni si è occupato del cantiere e delle barche.