Incredibile ma vero. Ha resistito giusto un secolo portando intatto con sé tutto il suo potenziale esplosivo: un ordigno risalente al primo conflitto mondiale, un simbolo concreto del Centenario che si celebra in tutta Italia.
Nello specifico si tratta di un colpo di artiglieria carico e mai esploso del calibro di 87 millimetri, lungo 300 e con diametro di 240.
È riaffiorato a poche centinaia di metri dal Ponte della Libertà, nella zona alberata dei Pili, in direzione Mestre, a bordo carreggiata. A scoprirlo, lunedì in tarda mattinata, sono stati gli addetti di Veneto Strade, impegnati in un intervento di pulizia in un'area dove si accumulano parecchi rifiuti spesso gettati anche dalle auto in transito alla faccia della buona educazione e del senso civico.
Ed ecco che all'improvviso tra carte, cartacce, lattine, bottiglie, quello strano oggetto certo segnato dal passare degli anni, aggredito dagli agenti atmosferici ma non abbastanza per renderlo innocuo. E c'è da dire che sono tati bravi gli operai a capire di cosa si trattasse perché non era per nulla automatico ricondurre quel "pezzo di ferro" deformato dalla ruggine e dal salso a una sorta di bomba.
I primi ad arrivare sono stati i vigili urbani che, sospesi i lavori, hanno messo in sicurezza la zona e allertato il 113. Dalla centrale operativa della vicina questura sono partiti, insieme a una Volante, gli specialisti del Nucleo artificieri che hanno preso in mano la situazione.
La "bomba" è stata rimossa e portata con tutte le cautele del caso in un luogo adatto per farla brillare. A distanza di cento anni il carico offensivo era ancora perfettamente integro.
L'ipotesi più probabile è che il proietto, lanciato da qualche mortaio in chissà quale fronte veneto della Grande Guerra, sia stato trasportato all'imbocco del ponte per Venezia insieme a del terreno di risulta utilizzato durante la sistemazione della strada e degli appezzamenti contigui e scaricato dai camion di qualche azienda specializzata nel cosiddetto "movimento terra".
Monica Andolfatto
© riproduzione riservata
Nello specifico si tratta di un colpo di artiglieria carico e mai esploso del calibro di 87 millimetri, lungo 300 e con diametro di 240.
È riaffiorato a poche centinaia di metri dal Ponte della Libertà, nella zona alberata dei Pili, in direzione Mestre, a bordo carreggiata. A scoprirlo, lunedì in tarda mattinata, sono stati gli addetti di Veneto Strade, impegnati in un intervento di pulizia in un'area dove si accumulano parecchi rifiuti spesso gettati anche dalle auto in transito alla faccia della buona educazione e del senso civico.
Ed ecco che all'improvviso tra carte, cartacce, lattine, bottiglie, quello strano oggetto certo segnato dal passare degli anni, aggredito dagli agenti atmosferici ma non abbastanza per renderlo innocuo. E c'è da dire che sono tati bravi gli operai a capire di cosa si trattasse perché non era per nulla automatico ricondurre quel "pezzo di ferro" deformato dalla ruggine e dal salso a una sorta di bomba.
I primi ad arrivare sono stati i vigili urbani che, sospesi i lavori, hanno messo in sicurezza la zona e allertato il 113. Dalla centrale operativa della vicina questura sono partiti, insieme a una Volante, gli specialisti del Nucleo artificieri che hanno preso in mano la situazione.
La "bomba" è stata rimossa e portata con tutte le cautele del caso in un luogo adatto per farla brillare. A distanza di cento anni il carico offensivo era ancora perfettamente integro.
L'ipotesi più probabile è che il proietto, lanciato da qualche mortaio in chissà quale fronte veneto della Grande Guerra, sia stato trasportato all'imbocco del ponte per Venezia insieme a del terreno di risulta utilizzato durante la sistemazione della strada e degli appezzamenti contigui e scaricato dai camion di qualche azienda specializzata nel cosiddetto "movimento terra".
Monica Andolfatto
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