Bancario infedele svuotava la cassaforte nel caveau

Giovedì 21 Gennaio 2016
C'è voluto oltre un anno d'indagine ma alla fine un dipendente infedele della filiale della banca Carige di Piove di Sacco è stato denunciato per furto aggravato e sospeso dal servizio. Nei guai è finito G.P. di 49 anni residente in un Comune della provincia di Venezia. Nel periodo tra luglio e ottobre del 2014, un artigiano del posto aveva portato una cassetta di sicurezza nel caveau della banca con all'interno oggetti di valore per un totale di 71.900 euro. La vittima era convinto che nel caveau i suoi averi sarebbero stati al sicuro. Ma l'ignaro correntista non aveva fatto i conti con il ladro insospettabile. Sta di fatto che a fine anno 2014 la vittima si è recato in banca per accedere alla sua cassetta. Con tutta probabilità voleva ritirare un orologio per sè o un anello della consorte. Quando si è trovato di fronte al forziere vuoto ha avuto un comprensibile momento di choc. Ha messo al corrente i vertici della banca degli ammanchi ipotizzando un disguido. Quando a tutti è apparso chiaro che si era materializzato un furto, alla vittima non è restato altro che recarsi in caserma a Piove di Sacco per formalizzare regolare denuncia. I carabinieri della locale stazione hanno ricostruito la vicenda mattonella per mattonella. Ad agevolare l'attività il fatto che la cerchia di persone che possono accedere al caveau è limitata. E attraverso una cernita chirurgica si è giunti a circoscrivere ad un solo dipendente il possibile responsabile del furto. L'altra mattina i carabinieri hanno suonato alla porta del sospettato. Quando P.G. ha visto i carabinieri ha subito capito di essere stato scoperto. Tra i suoi effetti personali le forze dell'ordine hanno rinvenuto refurtiva per circa 20mila euro: un Rolex Daytona e due anelli in oro giallo tempestati di pietre preziose. Questi tre articoli rientravano tra gli oggetti mancanti nella cassetta di sicurezza dell'artigiano. Le indagini sono tutt'altro che chiuse, gli inquirenti stanno infatti cercando di capire che fine abbia fatto il resto del tesoretto. L'attività dell'Arma di Piove di Sacco, sotto la supervisione del capitano Enrico Zampolli si è svolta con la costante collaborazione dei vertici della Carige, completamente estranei ai fatti. (c.arc.)

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