Aumenta la produzione industriale, cala il fatturato «2016, export da record»

Venerdì 24 Febbraio 2017
SAN DONA' Tengono i servizi, la ricettività e la ristorazione, per il resto è calma piatta. Dati ancora poco confortanti, sulla situazione economica del Sandonatese, secondo le rilevazioni di Apindustria, l'associazione delle piccole e medie industrie, che ha valutato l'ultimo trimestre del 2016 e messo a confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente. La produzione Industriale è aumentata dell'1,8%, ma il fatturato ha segnato un calo dell'1,2% e gli ordinativi del 3,8% nell'arco dell'anno. Nel ramo edile c'è stata una diminuzione della produzione dell'1,2%, anche se la dinamica congiunturale del trimestre rimane stabile (più 0,5%); gli indici di costo del settore sono aumentati dello 0,3% per il fabbricato residenziale. Per quanto riguarda i servizi, ha tenuto l'indice del fatturato (0,2%). Bene le attività di alloggio e ristorazione (più 2,5%), stabile il commercio all'ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (0,2%). Flessione per trasporti e magazzinaggio (-0,9%) e servizi di informazione e comunicazione (-0,3%). L'indice generale del fatturato dei servizi ha comunque registrato un aumento dell'1,4%. Commercio estero: si registra un aumento per le importazioni (2,8%), mentre sono stazionarie le esportazioni. I beni di consumo non durevoli sono in crescita (1,3%), mentre quelli durevoli registrato un marcato calo (-3%).
«Nel quadro generale del territorio di San Donà dice il direttore Pier Orlando Roccato non dimentichiamo il segnale critico del calo delle assunzioni, dovuta all'abolizione delle agevolazioni del Job Act. Ci conforta la tenuta dell'export delle nostre aziende e il continuo interesse verso i mercati emergenti che ci fanno ben operare. Infatti il 2016, per l'export, è stato un anno record (60md di euro). In questa ottica stiamo dialogando con il mondo del credito per creare linee dedicate a questo settore». Il presidente del mandamento di San Donà di Piave, Roberto Dal Cin, lancia un appello: «Le imprese devono imparare a fare fronte comune con le istituzioni del territorio superando le sterili divergenze politiche».
Fabrizio Cibin
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