Andrea Rizzi è tornato in libertà, dopo poco più di due mesi trascorsi

Venerdì 29 Luglio 2016
Andrea Rizzi è tornato in libertà, dopo poco più di due mesi trascorsi in carcere con l'accusa di estorsione.
Lo ha stabilito il Tribunale del riesame di Venezia, accogliendo l'appello presentato dal suo difensore, l'avvocato Giampaolo Cappelletti, il quale ha sostenuto che non si tratta di estorsione ma, tutt'al più di un'ipotesi di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, reato per il quale non è possibile l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Andrea Rizzi, 47 anni, ben conosciuto dalla forze dell'ordine, fratello di Maurizio e Massimo Rizzi, uccisi da Felice Maniero nel 1990, era stato arrestato sulla base delle accuse di un veneziano, il quale ha denunciato di essere stato da lui minacciato per ottenere la restituzione di un debito di circa 10mila euro, accumulatosi nel corso degli ultimi anni in relazione ad asserite, ripetute forniture di cocaina destinate allo spaccio.
Il legale di Rizzi ha dimostrato che la droga non c'entra e che il prestito fu semplicemente un atto di generosità nei confronti di un amico che, a garanzia della somma rcevuta, mise in pegno anche la propria imbarcazione. L'avvocato Capppelletti ha anche contestato il fatto che la restituzione del denaro sia avvenuta con metodi violenti. Ma di sicuro, ha sostenuto, non si può parlare di estorsione.
Il Riesame depositerà le motivazioni nei prossimi giorni, ma è probabile che i giudici abbiano accolto le tesi difensive.
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