Aereo precipitato, i dubbi del socio

Domenica 24 Luglio 2016 di L'uomo che per anni ha lavorato al fianco di Wagner: «Non escludo un incidente intenzionale»
«Non escludo un incidente intenzionale». A sollevare dubbi sulle cause dello schianto dell'aereo in cui ha perso la vita l'imprenditore tedesco Thomas Wagner è l'uomo che per anni ha lavorato al suo fianco. Konstantin Korosides, responsabile della comunicazione del portale "billiger.de" e per sei anni portavoce di Unister, l'azienda fondata da Wagner e per la quale era venuto a Venezia a caccia di finanziamenti, inizia a sollevare sospetti sul fatto che il Piper con a bordo Wagner, il suo socio Oliver Shilling di 39 anni, un mediatore nell'affare veneziano Heinz Horst di 65 anni e il pilota 73enne Kurt, possa essere precipitato il 14 luglio scorso in Slovenia, dopo essere decollato dal Marco Polo, non a causa del maltempo. Ad avanzare l'ipotesi di un guasto legato al meteo avverso è stata la polizia di Nova Gorica che per prima è intervenuta sul posto della tragedia e ha sempre detto che il pilota si sarebbe lamentato per la presenza di ghiaccio poco prima di precipitare. Ma poi sono emersi i 10mila franchi svizzeri trovati nei resti del velivolo e la denuncia che il 38enne imprenditore aveva fatto in questura a Venezia. Una denuncia dove racconta di essere venuto a Venezia per incontrare un finanziatore, un certo Levy che traffica in diamanti, che avrebbe dovuto dargli 10 milioni di euro per risollevare le sorti delle sue aziende ormai al collasso. Ieri la fidanzata 34enne di Wagner ha detto che era informata sull'affare rischioso che era venuto a chiudere a Venezia affermando che il fidanzato le ha inviato messaggi e sms prima e dopo l'incontro avuto con il presunto investitore in un albergo in centro storico. Ed era anche stata informata che l'investitore, per il quale aveva fatto da mediatore un ex banchiere tedesco, aveva fatto una truffa. L'uomo aveva infatti chiesto a Wagner una cauzione di garanzia di un milione di euro che l'imprenditore tedesco gli ha consegnato a Venezia e questo in cambio gli ha dato 2,5 milioni di euro - un anticipo dei 10 pattuiti - che però erano per la maggior parte falsi. Quando Wagner si è accorto di avere una valigia di denaro fasullo l'ha consegnata alla polizia veneziana e ora la Squadra Mobile e la Procura lagunare stanno indagando. Intanto anche la Procura generale della Sassonia ha avviato un'indagine per sospetto dolo e frode sulla morte di Wagner e i suoi tre collaboratori.
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