«Busetto libera, non scagionata»

Venerdì 4 Marzo 2016
«È ancora presto per dire che la signora Monica Busetto è stata scagionata dall'accusa di aver ucciso la signora Lida Taffi Pamio. Per il momento siamo di fronte ad una confessione che viene ritenuta seria e credibile, quella di Milly Lazzarini, la quale ha dichiarato di essere la vera responsabile di quel delitto. Ma è ancora in piedi la sentenza di primo grado che ha condannato Monica Busetto sulla base di solide prove: quell'impianto accusatorio non è stato ancora smontato o scalfito: la valutazione spetta alla Corte d'Assise d'appello».
Lo ha dichiarato ieri il procuratore aggiunto di Venezia, Carlo Nordio, intervenendo con alcune precisazioni sulla clamorosa svolta che ha portato, mercoledì, alla scarcerazione della signora Busetto, con il solo obbligo di dimora in attesa del processo di secondo, in calendario per la prossima settimana.
«Sono in corso ulteriori indagini per chiarire tutti i contorni della vicenda, e non può essere esclusa neppure l'ipotesi di un concorso nel reato da parte delle due donne - prosegue Nordio - Il processo d'appello terrà sicuramente conto dei nuovi risultati dell'indagine: per questo motivo è probabile che venga disposto un rinvio dell'udienza per poter acquisire un quadro più preciso».
Il procuratore aggiunto spiega di non poter entrare nei dettagli, per ovvi motivi di segreto d'indagine, ma sostiene che la confessione resa da Milly Lazzarini lo scorso 24 febbraio ha trovato ampie conferme. Tra queste il rinvenimento di tracce biologiche della donna sul luogo del delitto, la sua abitazione di viale Vespucci, a Mestre: una traccia di sudore su un interruttore della luce dell'abitazione di Lida Taffi Pamio, che la Lazzarini ha spiegato di aver lasciato dopo aver ucciso l'anziana, asciugandosi la fronte con una delle mani che indossavano guanti di pelle. Fino a pochi giorni fa quella traccia di dna, rinvenuta dagli investigatori nei rilievi successivi al delitto, era rimasta senza "paternità".
A portare la Procura sulle tracce di Milly Lazzarini per il delitto di viale Vespucci sono state alcune strane coincidenze venute alla luce nell'inchiesta su un secondo omicidio, quello della signora Francesca Vianello, uccisa nella sua abitazione di Corso del Popolo, a Mestre, lo 29 dicembre. Omicidio confessato dalla Lazzarini. Entrambe le anziane vittime - Taffi Pamio e Vianello - erano amiche della madre di Milly, Ninfa Lazzarini, ed erano solite incontrarsi. Circostanza che ha insospettito i due pm che si occupano delle indagini, Lucia D'Alessandro e Alessia Tavarnesi, le quali hanno avviato approfondimenti, anche sollecitate dal difensore della Busetto, l'avvocato Alessandro Doglioni. Ed è così che si è arrivati alla confessione di Milly Lazzarini: «Ho ucciso anche Lida».
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