LA RICERCA
UDINE Il dipartimento della Difesa Usa arruola l'ateneo di Udine per il progetto di un segugio digitale di nuova generazione, che potrà essere utilizzato anche in funzione anti-terrorismo, oltre che per molte altre applicazioni, dal tracciamento dei movimenti delle cellule tumorali al controllo del traffico aereo e marittimo. Da profani (profanissimi) - e ci si perdonerà la banalizzazione -, lo scenario in cui si viene proiettati assomiglia molto a quello, futuribile ma mica poi troppo, di serie tv come Person of interest, in cui un cervellone sfrutta la rete esistente (dai semafori alle telecamere delle banche) per individuare e catturare il cattivo di turno e salvare la sfortunata vittima.
LO STUDIO
La differenza è che questa non è fiction ma ricerca serissima. Così seria che l'Office of Naval research global (Onrg) del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha finanziato lo studio biennale con 60mila dollari ed è la prima volta che accade per un progetto dell'ateneo friulano. Come spiega il docente di Creative computing Lauro Snidaro, che coordina la ricerca nell'ambito del laboratorio Avires di visione artificiale e sistemi real time diretto da Gian Luca Foresti, l'obiettivo di Cairo (Context aware intent recognition) è quello di prevedere le destinazioni finali e le intenzioni delle persone o degli oggetti studiati. Il sistema, grazie a formidabili algoritmi, infatti, «permette di inseguire con sensori di vario tipo, come videocamere, radar, sonar, laser o microscopi, qualcosa o qualcuno che si muove, che si tratti di una persona che si sposta in un ambiente esterno o di una cellula che si muove in un corpo». Insomma, «si presta a svariate applicazioni, anche nell'ambito della sicurezza. Potrebbe essere utilizzato anche per seguire i movimenti di un terrorista - spiega Snidaro -. Mentre il mondo dell'intelligence lavora su dei rapporti e delle indicazioni che arrivano da degli informatori, in questo caso si lavora su dati che arrivano da sensori, come telecamere o radar». Oggi, in Italia, nella gran parte dei casi, gli occhi elettronici di «videosorveglianza nelle nostre città vengono usati per la registrazione e i video vengono salvati per lo più a scopo forense. Con questo sistema usiamo le telecamere in modo attivo: viene fatto il processing in tempo reale. Per esempio, potrebbe servire per seguire i veicoli nel traffico e vedere le loro traiettorie».
LA NOVITÀ
Non bastasse, «la novità è che, rispetto ai normali algoritmi di tracciamento, in questo caso viene aggiunta una parte di intelligenza artificiale, che prevede in anticipo gli spostamenti futuri di quel qualcuno o qualcosa che si vuole inseguire». Un piccolo miracolo tecnologico reso possibile «grazie alle informazioni contestuali e ai dati pregressi raccolti, che consentono queste previsioni». E se è chiaro quanto questo potrebbe rivelarsi cruciale nel campo della sicurezza e dell'intelligence, potrebbe essere utilissimo anche in ambiti più quotidiani. Per dire, la conoscenza della mappa stradale può aiutare a scegliere un modello di movimento vincolato, dalle condizioni della carreggiata, dagli ostacoli o dal senso di marcia, per tracciare il movimento futuro dei veicoli in una città e studiare i flussi di traffico. Oppure, la previsione dei comportamenti tipici di certe cellule, abbinata al contesto in cui operano, può aiutare a scegliere il modello matematico migliore per descrivere la loro evoluzione. È chiaro che «all'Onrg interessa soprattutto in chiave sicurezza, anche se gli stessi algoritmi di tracciamento potrebbero essere applicati in ambito biomedicale o per tracciare le migrazioni degli animali o per la gestione del trafficoà. Questo ente (che è stato un pioniere nel supporto pubblico alla ricerca scientifica e tecnologica, dai primi computer ai progetti di esplorazione del mare profondo ndr) ha già finanziato conferenze e workshop dell'ateneo di Udine, ma è la prima volta che sostiene economicamente un nostro progetto. Per noi è motivo di grande soddisfazione».
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
UDINE Il dipartimento della Difesa Usa arruola l'ateneo di Udine per il progetto di un segugio digitale di nuova generazione, che potrà essere utilizzato anche in funzione anti-terrorismo, oltre che per molte altre applicazioni, dal tracciamento dei movimenti delle cellule tumorali al controllo del traffico aereo e marittimo. Da profani (profanissimi) - e ci si perdonerà la banalizzazione -, lo scenario in cui si viene proiettati assomiglia molto a quello, futuribile ma mica poi troppo, di serie tv come Person of interest, in cui un cervellone sfrutta la rete esistente (dai semafori alle telecamere delle banche) per individuare e catturare il cattivo di turno e salvare la sfortunata vittima.
LO STUDIO
La differenza è che questa non è fiction ma ricerca serissima. Così seria che l'Office of Naval research global (Onrg) del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha finanziato lo studio biennale con 60mila dollari ed è la prima volta che accade per un progetto dell'ateneo friulano. Come spiega il docente di Creative computing Lauro Snidaro, che coordina la ricerca nell'ambito del laboratorio Avires di visione artificiale e sistemi real time diretto da Gian Luca Foresti, l'obiettivo di Cairo (Context aware intent recognition) è quello di prevedere le destinazioni finali e le intenzioni delle persone o degli oggetti studiati. Il sistema, grazie a formidabili algoritmi, infatti, «permette di inseguire con sensori di vario tipo, come videocamere, radar, sonar, laser o microscopi, qualcosa o qualcuno che si muove, che si tratti di una persona che si sposta in un ambiente esterno o di una cellula che si muove in un corpo». Insomma, «si presta a svariate applicazioni, anche nell'ambito della sicurezza. Potrebbe essere utilizzato anche per seguire i movimenti di un terrorista - spiega Snidaro -. Mentre il mondo dell'intelligence lavora su dei rapporti e delle indicazioni che arrivano da degli informatori, in questo caso si lavora su dati che arrivano da sensori, come telecamere o radar». Oggi, in Italia, nella gran parte dei casi, gli occhi elettronici di «videosorveglianza nelle nostre città vengono usati per la registrazione e i video vengono salvati per lo più a scopo forense. Con questo sistema usiamo le telecamere in modo attivo: viene fatto il processing in tempo reale. Per esempio, potrebbe servire per seguire i veicoli nel traffico e vedere le loro traiettorie».
LA NOVITÀ
Non bastasse, «la novità è che, rispetto ai normali algoritmi di tracciamento, in questo caso viene aggiunta una parte di intelligenza artificiale, che prevede in anticipo gli spostamenti futuri di quel qualcuno o qualcosa che si vuole inseguire». Un piccolo miracolo tecnologico reso possibile «grazie alle informazioni contestuali e ai dati pregressi raccolti, che consentono queste previsioni». E se è chiaro quanto questo potrebbe rivelarsi cruciale nel campo della sicurezza e dell'intelligence, potrebbe essere utilissimo anche in ambiti più quotidiani. Per dire, la conoscenza della mappa stradale può aiutare a scegliere un modello di movimento vincolato, dalle condizioni della carreggiata, dagli ostacoli o dal senso di marcia, per tracciare il movimento futuro dei veicoli in una città e studiare i flussi di traffico. Oppure, la previsione dei comportamenti tipici di certe cellule, abbinata al contesto in cui operano, può aiutare a scegliere il modello matematico migliore per descrivere la loro evoluzione. È chiaro che «all'Onrg interessa soprattutto in chiave sicurezza, anche se gli stessi algoritmi di tracciamento potrebbero essere applicati in ambito biomedicale o per tracciare le migrazioni degli animali o per la gestione del trafficoà. Questo ente (che è stato un pioniere nel supporto pubblico alla ricerca scientifica e tecnologica, dai primi computer ai progetti di esplorazione del mare profondo ndr) ha già finanziato conferenze e workshop dell'ateneo di Udine, ma è la prima volta che sostiene economicamente un nostro progetto. Per noi è motivo di grande soddisfazione».
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA