Segugio digitale anti-terroristi gli Usa arruolano l'ateneo di Udine

Martedì 26 Settembre 2017
Segugio digitale anti-terroristi gli Usa arruolano l'ateneo di Udine
LA RICERCA
UDINE Il dipartimento della Difesa Usa arruola l'ateneo di Udine per il progetto di un segugio digitale di nuova generazione, che potrà essere utilizzato anche in funzione anti-terrorismo, oltre che per molte altre applicazioni, dal tracciamento dei movimenti delle cellule tumorali al controllo del traffico aereo e marittimo. Da profani (profanissimi) - e ci si perdonerà la banalizzazione -, lo scenario in cui si viene proiettati assomiglia molto a quello, futuribile ma mica poi troppo, di serie tv come Person of interest, in cui un cervellone sfrutta la rete esistente (dai semafori alle telecamere delle banche) per individuare e catturare il cattivo di turno e salvare la sfortunata vittima.
LO STUDIO
La differenza è che questa non è fiction ma ricerca serissima. Così seria che l'Office of Naval research global (Onrg) del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha finanziato lo studio biennale con 60mila dollari ed è la prima volta che accade per un progetto dell'ateneo friulano. Come spiega il docente di Creative computing Lauro Snidaro, che coordina la ricerca nell'ambito del laboratorio Avires di visione artificiale e sistemi real time diretto da Gian Luca Foresti, l'obiettivo di Cairo (Context aware intent recognition) è quello di prevedere le destinazioni finali e le intenzioni delle persone o degli oggetti studiati. Il sistema, grazie a formidabili algoritmi, infatti, «permette di inseguire con sensori di vario tipo, come videocamere, radar, sonar, laser o microscopi, qualcosa o qualcuno che si muove, che si tratti di una persona che si sposta in un ambiente esterno o di una cellula che si muove in un corpo». Insomma, «si presta a svariate applicazioni, anche nell'ambito della sicurezza. Potrebbe essere utilizzato anche per seguire i movimenti di un terrorista - spiega Snidaro -. Mentre il mondo dell'intelligence lavora su dei rapporti e delle indicazioni che arrivano da degli informatori, in questo caso si lavora su dati che arrivano da sensori, come telecamere o radar». Oggi, in Italia, nella gran parte dei casi, gli occhi elettronici di «videosorveglianza nelle nostre città vengono usati per la registrazione e i video vengono salvati per lo più a scopo forense. Con questo sistema usiamo le telecamere in modo attivo: viene fatto il processing in tempo reale. Per esempio, potrebbe servire per seguire i veicoli nel traffico e vedere le loro traiettorie».
LA NOVITÀ
Non bastasse, «la novità è che, rispetto ai normali algoritmi di tracciamento, in questo caso viene aggiunta una parte di intelligenza artificiale, che prevede in anticipo gli spostamenti futuri di quel qualcuno o qualcosa che si vuole inseguire». Un piccolo miracolo tecnologico reso possibile «grazie alle informazioni contestuali e ai dati pregressi raccolti, che consentono queste previsioni». E se è chiaro quanto questo potrebbe rivelarsi cruciale nel campo della sicurezza e dell'intelligence, potrebbe essere utilissimo anche in ambiti più quotidiani. Per dire, la conoscenza della mappa stradale può aiutare a scegliere un modello di movimento vincolato, dalle condizioni della carreggiata, dagli ostacoli o dal senso di marcia, per tracciare il movimento futuro dei veicoli in una città e studiare i flussi di traffico. Oppure, la previsione dei comportamenti tipici di certe cellule, abbinata al contesto in cui operano, può aiutare a scegliere il modello matematico migliore per descrivere la loro evoluzione. È chiaro che «all'Onrg interessa soprattutto in chiave sicurezza, anche se gli stessi algoritmi di tracciamento potrebbero essere applicati in ambito biomedicale o per tracciare le migrazioni degli animali o per la gestione del trafficoà. Questo ente (che è stato un pioniere nel supporto pubblico alla ricerca scientifica e tecnologica, dai primi computer ai progetti di esplorazione del mare profondo ndr) ha già finanziato conferenze e workshop dell'ateneo di Udine, ma è la prima volta che sostiene economicamente un nostro progetto. Per noi è motivo di grande soddisfazione».
Camilla De Mori
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