Inchiesta, assolto l'ex direttore di Turismo Fvg

Sabato 23 Settembre 2017
IL PROCESSO
UDINE Non vi fu né abuso d'ufficio né falso. Lo ha stabilito ieri il Tribunale di Udine che ha assolto con formula piena perché il fatto non sussiste l'ex direttore di Turismo Fvg Andrea Di Giovanni e posto la parola fine alla vicenda Rtl, nata dall'inchiesta della Procura di Udine sul contratto da 450mila euro stipulato nell'estate 2011 da Turismo Fvg con Rtl 102.5 per promuovere il turismo in regione. La Procura, che aveva condotto l'inchiesta nel 2013, aveva ipotizzato l'abuso d'ufficio per il contratto concluso con l'emittente radiofonica tramite affidamento diretto e pagato con i fondi stanziati dalla Regione a favore di Turismo Fvg per i Grandi eventi. La stessa accusa era già caduta nei confronti dell'allora assessore al Turismo Federica Seganti, assolta con sentenza passata in giudicato della Corte d'appello di Trieste del giugno 2015, nonché della sua segretaria e del titolare di un'agenzia di comunicazione, assolti dal gup nel marzo 2014. A carico del solo Di Giovanni la Procura aveva contestato anche l'ipotesi di falso per una presunta retrodatazione del contratto con l'emittente. Due reati per cui il pm Marco Panzeri aveva chiesto per una condanna a 1 anno e 4 mesi. E l'avvocato della Regione Mauro Cossina aveva chiesto il riconoscimento in via equitativa del danno non patrimoniale in favore della Regione e di Turismo Fvg. Ieri il collegio presieduto da Angelica Di Silvestre, a latere Mauro Qualizza e Luca Carboni, ha pronunciato un verdetto assolutorio. Lo stesso chiesto da Luca Ponti, legale di Di Giovanni. «Per una trasmissione radiofonica, prestazioni basate sull'intuitus personae, è esclusa l'applicazione del codice degli appalti. Nessuna gara doveva essere svolta, rientrando nell'ambito della discrezionalità non sindacabile», ha sostenuto Ponti. La difesa ha ricordato come Rtl 102.5 fosse stata scelta in relazione «all'eccellenza tecnico-artistica dell'emittente e all'ampio seguito della stessa, prima radio nazionale con oltre 6 milioni di ascoltatori». In ogni caso l'affidamento non avrebbe prodotto «un ingiusto vantaggio patrimoniale» né «un danno ingiusto». Il programma radiofonico, una serie di trasmissioni in diretta dalle località turistiche regionali realizzate tra il 16 e il 31 luglio 2011, era stato inserito tra i Grandi eventi. E l'imputazione delle spese aveva «superato il vaglio di legittimità da parte della competente struttura regionale», ha sottolineato la difesa. «In estrema sintesi ha ricordato Ponti i dati relativi ad arrivi-presenze turistiche tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2011, rispetto allo stesso periodo dell'anno prima, e cioè l'analisi dei 6 mesi successivi alla messa in onda della campagna, dicono che ci furono 53.430 presenze in più (+4,62%)».
Elena Viotto
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