TREVISO - (n.c.) È terminato verso la mezzanotte di domenica, dopo oltre 6 ore di lavoro, l'intervento dei vigili del fuoco in strada del Mozzato dove uno spaventoso incendio ha devastato il tetto di una palazzina rendendo inagibile uno dei 12 appartamenti dello stabile, quello da cui il rogo è partito. Sul posto sono stati impegnati 20 uomini e 8 mezzi del comando provinciale di Treviso e di Castelfranco. A causare l'incendio, stando a quanto hanno ricostruito i pompieri, è stato il surriscaldamento della canna fumaria del caminetto presente nell'attico: il forte calore della combustione del legname ha intaccato rapidamente la copertura sotto le tegole, una sottolamiera di cartone catramato. Le fiamme si sono propagate in velocità. L'allarme è stato lanciato verso le 18 dal proprietario e i residenti degli appartamenti sono stati costretti a uscire dalla palazzina, per motivi di sicurezza. I vigili del fuoco, non senza difficoltà, sono riusciti a circoscrivere le fiamme tagliando la parte di copertura già intaccata. Si è salvata così un'ampia porzione del tetto. «Essendo l'incendio al terzo piano, le modalità di approccio erano molto difficili -spiega il caposquadra di Treviso, Giorgio Calesso- anche per il fumo e soprattutto il vento che causava una bassa visibilità; quando le condizioni meteo sono diventate più favorevoli, col vento che ha iniziato a spirare verso sud, la situazione è notevolmente migliorata«» L'appartamento da cui è partito l'incendio è ora inagibile con gravi danni al salotto, zona giorno e camere. L'abitazione sottostante ha subito solo lievi danneggiamenti dovuti a infiltrazioni d'acqua usata per spegnere le fiamme ed è stato dichiarato solo parzialmente inagibile: solo ieri i proprietari hanno potuto riprenderne possesso. Fortunatamente salvi tutti gli altri appartamenti i cui residenti hanno atteso, pazientemente, che le operazioni di spegnimento fossero completate e il fumo si diradasse. «È necessario che si facciano i dovuti controlli alla canna fumaria prima di utilizzare stufe o caminetti -ha spiegato Calesso- proprio per evitare incendi come questi, purtroppo sempre più diffusi nella nostra provincia e dovuti alla scarsa manutenzione». Nel caso specifico pare che il caminetto fosse stato acceso per la prima volta durante questa stagione invernale proprio domenica: ad agevolare l'incendio anche il materiale con cui era stata realizzata la copertura che ne ha purtroppo facilitato la propagazione, rapidissima. Per ora è impossibile calcolare i danni causati che potrebbero ammontare, si ipotizza, a svariate decine di migliaia di euro.
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