Trombe d'aria? Il pericolo esiste

Mercoledì 28 Giugno 2017
Trombe d'aria? Il pericolo esiste
TREVISO - (l.bert) Se quella di ieri è la premessa, c'è da giurare che si profila un mercoledì molto insidioso sotto il profilo meteo. Il temporale di metà mattina non ha lasciato tracce in città, se non a San Giuseppe dove una saetta si è abbattuta su un'abitazione di via Preti polverizzando tutto l'impianto elettrico a cominciare dall'antenna. Ko anche le linee telefoniche, con ripercussioni sulle vicine attività commerciali. Lo scoppio ha fatto sbiancare la proprietaria ma anche altri condomini e dirimpettai che ci hanno messo più di qualche minuto per riprendersi dallo choc. Un caso isolato, dicevamo. Ma oggi il quadro che si profila è davvero inquietante per tutto il Nordest. E la Marca Trevigiana, che si trova proprio al centro, non verrà risparmiata. La causa del nuovo, formidabile peggioramento è legato all'ingresso di una profonda saccatura atlantica colma di aria fredda in quota. Sulla pianura padana si isolerà un minimo di bassa pressione che giunto sulle nostre regioni, all'incirca nel pomeriggio, richiamerà intense correnti sciroccali al suolo. Queste correnti saranno molto calde perchè verranno pescate dal promontorio di alta africana che cucinerà mezzo Stivale fino alle porte della Romagna a botte di 35-40 gradi. Dunque, aria fredda in quota, aria rovente al suolo: un mix potenzialmente esplosivo. Svariati indici suggeriscono che i fenomeni saranno violenti, spesso a carattere di supercella, col rischio concreto di vortici, grandinate di medie dimensioni, forti raffiche di vento lineari, nubifragi e feroce attività elettrica. Fronti di questa potenza che entrano da sud ovest sulla pianura padano veneta sono piuttosto rari per cui è difficile stimare quali potranno essere le aree più esposte. Sicuramente i litorali sembrano in prima linea sul fronte tornado, ma anche padovano e bassa trevigiana non scherzano. Grandinate e colpi di vento, associate ai fenomeni più estremi potrebbero colpire buona parte della fascia pedemontana, soprattutto sulla Sinistra Piave già duramente provata dal bombardamento di domenica. Va detto che una grandinata del genere, cioè con quelle caratteristiche di grandezza e violenza, dovrebbe essere esclusa, ma non sono esclusi affatto locali nubifragi con tutti i rischi annessi: esondazioni, frane e smottamenti. Come sempre, quando si tratta di fronti temporaleschi molto vivaci potranno esserci zone che si troveranno letteralmente con l'acqua alla gola e altre, anche a pochi chilometri di distanza, dove non cadrà neppure una goccia. Le ultime emissioni dei centri di calcolo fanno intuire che la media pianura trevigiana potrebbe essere quella più risparmiata dagli eventi, ma è il caso di considerare che con una simile instabilità atmosferica le eccezioni sono sempre dietro l'angolo.

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