Trattative aperte evitato lo sciopero

Giovedì 30 Giugno 2016
TREVISO - (mf) L'apertura al dialogo allontana il rischio di uno sciopero al San Camillo. C'è uno spiraglio per l'ospedale che sorge a ridosso di porta San Tomaso. Dopo la proclamazione dello stato di agitazione dei circa 300 dipendenti della struttura, tra infermieri, operatori sociosanitari e ausiliari, seguito da un duro botta e risposta tra i sindacati e i vertici dell'istituto, ieri le parti si sono sedute al tavolo e hanno aperto a un confronto a tutto campo. Come richiesto da Cgil, Cisl e Uil, sono stati affrontati i nodi più spinosi: situazione del personale, turni, riposi, contratti e incentivi. Il San Camillo si è formalmente impegnato a ripristinare la contrattazione di secondo livello prevedendo una serie di incontri volti a definire i criteri dell'organizzazione del lavoro. A cominciare dagli orari e dalle mobilità interne. Le tappe sono segnate. Nel giro di una decina di giorni l'istituto dovrebbe dare le informazioni relative alla dotazione organica del personale e all'impiego adeguato delle professionalità all'interno della struttura di viale Vittorio Veneto. Poi verrà definito un calendario di incontri con i sindacati. Insomma, si prospetta un'estate di contrattazioni. E c'è già un primo passo concreto per quanto riguarda gli incentivi. Il San Camillo ha infatti assicurato che entro la fine dell'anno valuterà la possibilità di riconoscere ai dipendenti delle forme di incentivazione economica anche alla luce della probabile prossima trasformazione dell'ospedale in Irccs, istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. Qualcosa potrebbe saltare fuori. In tutto ciò l'Usl di Treviso è spettatrice più che interessata. L'ospedale di viale Vittorio Veneto è sostanzialmente il primo partner privato dell'azienda sanitaria e attraverso una convenzione da oltre venti milioni di euro all'anno garantisce esami e visite specialistiche contribuendo in modo determinante al rispetto dei tetti previsti per le liste d'attesa.

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