Tassa sulle insegne c'è chi paga in silenzio

La tassa sull'ombra colpisce anche a Castelfranco. Anche se qui il colpo sembra essere stato meglio assorbito rispetto a quanto sta succedendo a Conegliano. L'imposta sull'occupazione di spazio pubblico determinata dalla proiezione dell'ombra delle insegne di bar e negozi, divenuta ormai un caso nazionale (internazionale visto l'attenzione anche di media stranieri), è in vigore pure nel capoluogo castellano. Dove il Comune adotta il regime Tosap e la riscossione è appaltata, come nella città del Cima, alla società Abaco. Lo conferma anche il sindaco Stefano Marcon che però puntualizza subito: «È un tributo ingiusto e spero lo rivedano dando la possibilità di eliminarlo. Al momento siamo obbligati ad applicarlo». Come già sottolineato da Floriano Zambon, primo cittadino coneglianese, la richiesta esattoriale si basa su una legge del 1993 e, dunque, solo il legislatore nazionale può, eventualmente, sanarla: «Ma - assicura Marcon - se il sindaco di Conegliano promuoverà azioni perchè questa norma venga modificata avrà al suo fianco il sindaco di Castelfranco». Anche nella patria del Giorgione, peraltro, la faccenda riguarda un numero limitato di negozianti e per importi ridotti. E forse è proprio questo il motivo per cui i commercianti locali non sono finora andati oltre a qualche lamentela e qualche irritata richiesta di informazioni. «Negli anni scorsi abbiamo ricevuto qualche segnalazione sulla Tosap ma abbastanza contenuta - nota Pierluigi Sartorello, presidente dell'Ascom Confcommercio di Castelfranco - Ormai molti mettono già in previsione di dover pagare». Il rappresentante degli imprenditori castellani del terziario ribadisce come con l'amministrazione municipale ci sia un buon rapporto ma al tempo stesso rimarca le gravi difficoltà del comparto: «C'è un eccesso di tasse, dalle tende ai plateatici, che si sommano una all'altra. Politici e amministratori devono finirla con le promesse e passare ai fatti».