Strage del Molinetto «Giustizia più vicina»

Mercoledì 10 Maggio 2017
Strage del Molinetto «Giustizia più vicina»
«Pur nel dolore della disgrazia, la possibilità di ottenere giustizia si fa sempre più concreta». Sono le parole che i famigliari di Luciano Stella, una delle quattro vittime del disastro del Molinetto della Croda, hanno affidato al loro legale saputo che la Procura ha rinviato a giudizio i tre tecnici comunali. Moglie e figli del gommista pievigino deceduto il 2 agosto di tre anni fa sono gli unici ad aver mosso una causa civile contro Comune e Pro Loco, causa che dopo esser stata interrotta nei mesi scorsi a seguito della morte di uno dei membri della Pro Loco, di recente è stata riassunta dal legale della famiglia Stella. Si attende ora che i giudici fissino i nuovi termini per le memorie, fasi in cui l'avvocato Luciano Gazzola quantificherà anche la richiesta di risarcimento si presume milionario che gli eredi Stella chiederanno al Comune di Refrontolo e alla Pro Loco. Quanto alle richieste depositate dal pm Laura Reale, Gazzola a nome dei sui clienti esprime soddisfazione: «Abbiamo sempre sostenuto che non si trattava di una disgrazia inevitabile, ma che c'erano delle responsabilità a monte e che se avessero fatto correttamente il loro dovere quella disgrazia si poteva evitare. La Procura ha sposato la nostra tesi». Quanto alla richiesta di archiviazione per il sindaco Loredana Collodel, Gazzola precisa che «non abbiamo fatto opposizione perché il sindaco è entrato in carica successivamente alla redazione e all'approvazione del Pat e alle procedure amministrative di verifica dell'area». Rinviati a giudizio con l'accusa di concorso in omicidio colposo plurimo e disastro colposo il geologo Celeste Graziera, gli architetti Leopoldo Saccon e Annalisa Romitelli, oltre al presidente della Pro Loco Walter Scapol. L'avvocato è fiducioso sulla causa civile risarcitoria che è in corso. «Siamo più che soddisfatti per l'andamento delle indagini condotte dalla Procura aggiunge -. Abbiamo sempre lottato, nominando anche un nostro perito per sostenere che non è stata una semplice disgrazia».

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