«Sono nella nebbia» Poi lo schianto fatale

Domenica 11 Dicembre 2016
«Sono nella nebbia» Poi lo schianto fatale
Un tonfo sordo, quindi il fumo e le fiamme che si intravvedevano tra la fitta nebbia. Solo poco dopo i residenti di via Casera, in località Croce, a Musile di Piave, hanno potuto capire la gravità di quanto era successo. In mezzo ad un terreno, in un punto quasi invisibile dalla strada e fortunatamente lontano dalle abitazioni, si era schiantato un piccolo elicottero da turismo: a bordo una sola persona, Benito Cavasotto, 77 anni, ragioniere commercialista di Montebelluna. Per lui non c'è stato nulla da fare: lo schianto e il conseguente incendio che si è sviluppato non gli hanno lasciato scampo.
Dai primi accertamenti sembra esclusa l'ipotesi di un malore anche perché fino a pochi minuti prima Cavasotto era in contatto radio con l'aviosuperficie di Caposile gestito dal club di volo Papere Vagabonde. E' più che probabile che la causa dello schianto sia stata invece la nebbia dentro cui si è improvvisamente trovato il pilota e che non gli ha più dato punti di riferimento. Cavasotto sarebbe stato vittima di quello che in gergo viene definito disorientamento spaziale: l'incapacità di rendersi conto di dove ci si trova.
Appassionato di volo, socio storico del club di Caposile, Cavasotto era proprietario di un Syton, un elicottero a due posti di elevate prestazioni e robusto, tecnologicamente all'avanguardia. Il massimo per chi ama volare e spostarsi agevolmente da un posto all'altro. Lo teneva a Montebelluna e, appena ne aveva la possibilità, lo utilizzava magari per andare proprio a trovare i suoi amici del Sandonatese. Così aveva fatto venerdì e così aveva intenzione di fare anche ieri. Nel trevigiano il tempo era piacevole e splendeva il sole. Ma tutto il Basso Piave era coperto da una coltre di fitta nebbia. Cavasotto ha avvisato Erich Kustatscher, presidente del club e lui stesso istruttore di volo, della sua intenzione di partire. «Gli abbiamo detto che non era bello - racconta Kustatscher - e poi, per radio, gli ho ripetuto che c'erano dei banchi. Ma mi ha risposto che ci avrebbe provato ugualmente». Il volo inizialmente non ha presentato particolari ostacoli: «L'ho richiamato dopo un po' - racconta ancora il presidente - e mi ha detto di essere vicino ad un campo nella nebbia. Poi si è interrotto tutto». Il presidente del club ha provato a ricontattarlo anche al cellulare ma inutilmente. E a quel punto Kustatscher ha capito che era successo qualcosa di grave ed ha dato l'allarme.
Sono stati i residenti di via Casera, a Croce di Musile di Piave, ad imbattersi nella tragedia. «Verso le 10 abbiamo sentito un rumore forte, un tonfo, e dopo un incendio e il fumo che si scorgeva tra la nebbia. Non siamo riusciti a capire cosa fosse successo esattamente ma, poi, abbiamo visto arrivare i vigili del fuoco». Non c'era però più nulla da fare per il commercialista trevigiano. Quindi sono arrivati i Carabinieri della compagnia di San Donà di Piave, con il capitano Dario Russo a coordinare le operazioni e a prendere in carico l'indagine. Poco dopo sono giunti anche i famigliari oltre allo stesso Kustatscher. La salma è stata composta nella cella mortuaria e messa a disposizione della famiglia.

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