SOCIETÀ

NO AI TRENI AD ALTA
VELOCITÀ,
SI A QUELLI

Mercoledì 28 Ottobre 2015
SOCIETÀ

NO AI TRENI AD ALTA
VELOCITÀ,
SI A QUELLI
DI UTILITÀ
POPOLARE
Finisce con una assoluzione il processo allo scrittore Erri De Luca, accusato di istigazione alla violenza per il suo sostegno al sabotaggio della Tav. I fatti risalgono al 2013 e alle violenze di quei giorni, ma oggi i tempi sono cambiati: il confronto tra i sì e i no alla Tav continua, ma entro i confini della legalità. Premettendo che le intimidazioni e le violenze contro chi viene considerato complice della Tav sono ingiustificate e inconcepibili, quello che preoccupa di questa vicenda non è il conflitto in se stesso, ma che questo non trovi una mediazione trasformando quei cantieri in un ring per appassionati di scontro fisico.
Detto questo, sarebbe più ragionevole destinare la montagna di soldi della Tav per rifare da cima a fondo la fatiscente rete ferroviaria ordinaria, rinnovando e potenziando i treni pendolari considerati improduttivi dal gestore anche quando sono nevralgici per gli utenti. Il servizio è carente negli orari di punta per la mobilità di lavoratori e studenti, vergognosamente stipati come bestie in vecchie e sporche carrozze, fredde d'inverno e bollenti d'estate. È notorio che la forbice fra treni di lusso e treni ordinari si sta allargando a dismisura ed è una delle vergogne nazionali conosciute anche all'estero: ma chi di dovere continua a far finta di niente, mentre le lobby miliardarie delle grandi opere passano sopra a tutto e a tutti.
Silvano Lorenzon

Maserada sul Piave

CASALE
CASA DI RIPOSO:
IL PERSONALE
NON LAVORA
CON LA DOVUTA
SERENITA'
È preoccupante lo stato di agitazione in atto alla casa di riposo di Casale sul Sile “Carlo Cosulich” (Onlus Ca' dei Fiori) di Casale sul Sile. Ne ho parlato con alcuni dipendenti che mi hanno espresso la loro preoccupazione. Devono lavorare in un clima di tensione insopportabile ed in alcuni casi sopportare situazioni di mobbizzazione molto pesanti.
Mi auguro che la direzione possa dare risposte chiare a breve perchè il servizio agli ospiti deve essere garantito. Ricordo molto bene quando ero sindaco negli anni '90 che collaboravo con l'ex direzione in occasione dell'ampliamento. Ebbene, si trattava di una struttura d'eccellenza, dove il rispetto per l'ospite era uno dei punti fermi oltre al servizio e ricordo i dipendenti che lavoravano con il cuore e senza tensioni come oggi. Non so cosa stia succedendo oggi alla casa di riposo ma anche il personale deve essere messo in condizione di poter operare con serenità.
Danilo De Santi

Ex Sindaco di Casale

TREVISO
L'ARCHIVIO
DI STATO,
TESORO DELLA CITTÀ
CHE NON ANDREBBE
DIMENTICATO
Ca' dei Carraresi, Santa Caterina, a breve il rinnovato Bailo, palazzo Bomben: questi gli scrigni conosciuti a tutti. Treviso però ne possiede altri, meno noti ma colmi di gioielli preziosi, a cominciare dall'Archivio di Stato in via Pietro di Dante, con le sue raccolte che vanno dai tempi della Serenissima, in qualche caso anche prima, per risalire all'epoca napoleonica, a quella austo-ungarica fino ai giorni nostri con gli archivi del neuropsichiatra Bruno Milani, dello storico Giovanni Netto e della quasi totalità di quello dell'architetto Carlo Scarpa.
Un "appetitoso assaggio" di questi tesori è stato offerto pochi giorni fa ad un gruppo di persone accompagnate dal consigliere comunale Giancarlo Zuliani. Guida d'eccezione Antonio Bruno, direttore dell'Archivio. Tra le chicche predisposte per l'occasione alcuni registri delle congregazioni religiose cittadine soppresse nel periodo napoleonico con le minute delle spese e degli introiti, in natura, dei conventi - vin piccolo e grosso, pere e formaggi, frumento e grano,il vero "contante" per secoli , ecc.- , alcuni passaporti zeppi di timbri doganali solo per spostarsi, magari, dal Veneto alla Toscana, dove il titolare doveva dichiarare l'itinerario che avrebbe seguito ed il motivo del viaggio (ciò che oggi per noi è scontato col trattato di Schengen non lo fu affatto per centinaia di lustri), mappe 7/800centesche dell'extra- moenia cittadino ed altro ancora. Un'occasione per riscoprire un pulsante, misconosciuto luogo di storia, che meriterebbe un'attenzione assai maggiore dalle Istituzioni sia in mezzi che in personale.
Vittore Trabucco

Treviso

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