TREVISO - (P. Cal.) «Nessuno di noi ha mai posto una questione personale sull'assessore Tazzer. Così come non l'abbiamo mai posta su Michielan o su altri. La nostra è solo una valutazione politica: scegliere una professionista come la Tazzer due anni fa sarebbe stata una decisione fantastica. Farlo oggi, invece, sembra il classico tacon, tanto per dirla all veneta. Solo che non sappiamo nemmeno quanto è grande lo sbrego ». Said Chaibi (Sinistra Italiana) parla schiettamente. E lo fa nel giorno in cui Sinistra italiana s'interroga sul proprio posto in consiglio comunale: rimanere dentro la maggioranza assieme al Pd o uscire seguendo la linea intrapresa dal congresso nazionale del partito che ha segnato una sorta di rottura con i Dem? Dubbi che assillano e disegnano scenari molti diversi per i prossimi diciotto mesi di amministrazione. A oggi la scelta, a quanto è trapelato da un riunione avvenuta ieri sera, è che Si voglia rimanere ma a una precisa condizione: che il programma di Treviso Bene Comune venga rispettato fino in fondo. Sembra una richiesta scontata ma non lo è. Esigenze amministrative, in questi tre anni e mezzo, hanno portato a diversi compromessi causa di tensioni e litigi all'interno della coalizione. Da ora in poi Si fa presente che queste deroghei non saranno più tollerate. La strategia è chiara: non saranno loro ad andarsene senza motivi più che lampanti. E, tra scissioni del Pd annunciate - che potrebbero rosicchiare un paio di consiglieri al gruppo consiliare - e i fermenti di Si, per la maggioranza non sono giorni facili. E in tutto questo si aggiunge la discussione attorno al nuovo assessore: «La forzatura non è stata tanto la nomina della Tazzer - continua Chaibi - quanto averla fatta senza prima averne discusso con la maggioranza. Ci sarebbe piaciuto molto parlare di una scelta così importante con tutta la coalizione e non venirne a conoscenza solo mezzora prima della presentazione alla stampa». Chaibi ribadisce con forza quanto emerso nel burrascoso ufficio politico di sabato quando questo malumore (comune a tutte le componenti della coalizione) è stato fatto ben presente al sindaco.
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