Si finge in rete la ragazza dell'amico e la iscrive nei siti per appuntamenti

Venerdì 19 Maggio 2017
Si finge in rete la ragazza dell'amico e la iscrive nei siti per appuntamenti
Lui voleva vendicare il caro amico, ferito e umiliato dai tradimenti della ex ragazza. E a lei ha deciso di farla pagare a caro prezzo, con metodi e sistemi che dicono tutto della sua opinione di quella giovane donna.
Così un 27enne trevigiano nel 2013 ha architettato un piano diabolico per rendere pan per focaccia alla fedifraga, di cui conosceva nome, cognome, indirizzo, posta elettronica e soprattutto numero di telefono. Allora ha iniziato a frequentare alcune chat a sfondo erotico, quei veri e propri punti di incontro online per scappatelle e fugaci quanto clandestini appuntamenti a luci rosse, il tutto sempre condito di focose chiacchierate farcite di bollenti ed esplicite promesse di piacere. Si rendeva invitante e disponibile, in sostanza agganciava uomini alla ricerca di incontri fingendosi la ex ragazza dell'amico.
Ammiccava, seduceva, provocava e soprattutto lasciava agli sconosciuti attraverso i quali tesseva la tela della vendetta nome, cognome e numero di telefono della ragazza che voleva punire, usando come esca non certo una sottile seduzione ma facendo trasparire una personalità diciamo - libertina e disinibita. E così è andato avanti per sei mesi, tanto che la donna si è ritrovata sommersa di mail, sms e chiamate da parte di infuocati e non certo elegantissimi pretendenti, tutti a reclamare una o più facili notti libertine a base di sesso sfrenato e spensierato. Ma la vendetta si è trasformata in un boomerang: scoperto, il giovane è stato denunciato ed è finito a processo con le gravi accuse di diffamazione e sostituzione di persona. Nel febbraio del 2016, dopo aver trovato un accordo risarcitorio con la parte offesa, a cui ha versato qualche migliaio di euro, è stato affidato alla messa alla prova e assegnato a lavori di pubblica utilità in un comune dell'hinterland del capoluogo. Ieri, alla luce della relazione positiva dei sei mesi svolti a compiere attività socialmente utili, il reato è stato estinto.

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