Scontro fra avvocati sciatori: assolto

Giovedì 30 Marzo 2017
TREVISO - (Ro) Infortunio sulla pista di sci dell'Olympia delle Tofane a Cortina: nuova assoluzione per il giovane avvocato di Treviso, ma residente a Villorba, che si trovava a processo per lesioni colpose, con parte civile un legale di Bari che gli aveva presentato un conto di 700mila euro. Il giudice di Belluno, sposando le argomentazioni del collega di primo grado e dell'avvocato difensore Massimo Benozzati, ha ritenuto che il giovane legale di Treviso avesse avuto un comportamento corretto. Nessuna negligenza o imprudenza quindi, ma una fatalità determinata, come emerso dalle perizie, dall'improvviso sganciamento di uno sci mentre il 27enne di Villorba stava percorrendo un tratto molto ripido della pista nera dell'Olympia. Nel processo, quale responsabile civile, era stata chiamata anche Axa assicurazione che aveva sempre sostenuto l'assoluta correttezza del 27enne di Villorba: ritenendo invece inspiegabile perché il legale di Bari, sebbene senza sci, si trovasse nel mezzo di una pista nera (e quindi molto impegnativa).
L'incidente avvenne nell'inverno del 2011. Teatro, come detto, la pista nera dell'Olympia. L'avvocato barese, fermo in mezzo alla pista per rimettersi gli sci, venne travolto dal giovane legale di Treviso, che aveva perso uno sci ed era caduto, rompendosi un braccio. «Non muovo più bene il braccio», la tesi sostenuta dal legale barese nella richiesta danni. «Ma non era vero - ha chiarito il legale di Axa - perché abbiamo le prove fotografiche che usava il braccio in modo perfetto». Il risultato? La piena assoluzione dell'avvocato trevigiano.

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