Record a Montebelluna persi 11mila euro a testa

Mercoledì 1 Giugno 2016 di I risparmiatori dicono addio a 1 miliardo e 600 milioni I più fortunati a Revine, Orsago, Portobuffolè e Monastier
TREVISO - Dagli oltre 334 milioni di chi abita a Montebelluna ai 53mila di chi vive a Revine: in provincia di Treviso non c'è un solo comune che si sia salvato. In tutti e 95 c'è qualcuno che aveva investito in azioni di Veneto Banca e che ci ha rimesso qualcosa. Alla fine, cento euro più cento euro meno, fa un miliardo e 600 milioni svaniti in provincia di Treviso (la cifra è stata ottenuta prendendo il numero degli azionisti, moltiplicandolo per il valore massimo raggiunto dalle azioni - 40 euro e 75 centesimi - e detraendo il valore attuale di 10 centesimi).
Che Montebelluna fosse il fulcro del sistema di Veneto Banca era facilmente intuibile, visto che lì ha sede la banca e in quel territorio ha attecchito, soprattutto all'inizio, quando si chiamava ancora Banca popolare di Asolo e Montebelluna: se tutti i 31mila abitanti avessero avuto azioni, ognuno di loro avrebbe perso in media quasi 11mila euro (10.800 per la precisione). Scorrendo la tabella pubblicata a destra si scopre che, in valore assoluto, Montebelluna distanzia nettamente tutti ed è seguita da Treviso (151 milioni), Conegliano (71 milioni), Castelfranco (60 milioni), Pederobba (51 milioni), Asolo (44 milioni), Villorba (37 milioni), Maser (33 milioni), Cornuda (32 milioni) e Susegana (31 milioni). A parte qualche eccezione, si tratta di aree della zona intorno a Montebelluna, dove Veneto Banca era la vera banca del territorio.
Pochi sono i comuni nei quali la somma delle perdite dei singoli azionisti non raggiunge il milione di euro: oltre a Revine, unico sotto i centomila), ci sono Orsago a 184mila, Portobuffolè a 300mila, Monastier a 546mila, Cison a 580mila e Codognè a 905mila. La dimensione dei comuni è sicuramente importante, ma non è secondario il fatto che fra i territori che hanno avuto meno perdite ci siano due comuni come Orsago e Monastier nei quali erano cresciute altre banche locali, che hanno sicuramente attratto investimenti, allontanandoli dalla calamita di Veneto Banca.

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