Rapine e pestaggi nei bar: arrestati

Mercoledì 18 Gennaio 2017
Rapine e pestaggi nei bar: arrestati
Determinati, violenti, pronti a spianare le armi e a scappare senza lasciare tracce. È una banda di rapinatori seriali quella sgominata dai carabinieri del Nucleo investigativo di Padova che hanno dato esecuzione a nove ordinanze di custodia cautelare e a un obbligo di dimora. Si tratta di Sinti con un curriculum criminale di spicco. I provvedimenti restrittivi sono stati notificati in carcere al capo del commando Cristian Gabrieli, 38 anni, di Castelfranco, detenuto a Venezia, e ai suoi sodali Davide Cavazza, 42 anni, di Loreggia, in carcere a Vicenza, e Rej Relandini, 27 anni, di Vedelago, ristretto nella casa circondariale di Padova. Il terzetto era finito dietro le sbarre il 16 febbraio scorso. Ora gli investigatori dell'Arma, coordinati dal pm Benedetto Roberti, hanno chiuso il cerchio attorno agli altri complici Christian Visentin, 37 anni, di Cittadella, già in carcere a Verona, Joselito Crovi, 31 anni, di Legnaro, domiciliato al campo nomadi di Albignasego, Charli Gabrieli, 29enne, di Galliera Veneta, Cristian Gottardo, 29 anni, di Legnaro, Inglis Trolese, 39 anni, di Arzergrande, e Maverik Pavan, 26enne domiciliato al campo nomadi di San Giorgio delle Pertiche. A Cristina Battistutti, 35 anni, di Castelfranco, compagna di uno degli arrestati, è stata infine notificata la misura dell'obbligo di dimora nel territorio del comune castellano.
Tra il 22 settembre e il 27 novembre 2015 la banda ha messo a segno tredici colpi, tra bar, supermercati, tabaccherie, sale slot e aree di servizio del padovano, del trevigiano, del vicentino e del veneziano. Era sempre Cristian Gabrieli a impartire gli ordini. Compiva personalmente i sopralluoghi e addestrava gli altri componenti della banda all'uso delle armi. La banda si esercitava con kalashnikov, fucili a canne mozze e revolver in due diverse località di campagna, tra Castello di Godego e Castelfranco, attrezzate a poligoni di tiro. Cavazza e Relandini facevano parte delle batterie cui si affiancavano volta per volta gli altri complici. Rej Relandini era il più violento del gruppo: in occasione della rapina al bar di Resana del 25 settembre ha picchiato l'esercente cinese con un piede di porco lasciandolo tramortito al suolo. Fondamentale per la banda il ruolo di Christian Visentin, cui veniva delegato il compito di procurare auto e targhe e di recuperare le armi. Il pregiudicato di Cittadella, residente a poche centinaia dalla sede della compagnia dell'Arma, si premurava anche di effettuare le bonifiche dei mezzi, con l'obiettivo di scovare e neutralizzare eventuali microspie.
I colpi sono stati messi a segno con le medesime tecniche: rapidità e violenza per intimorire gli esercenti, e in particolare quelli di etnia cinese, bersagli preferiti della banda. I carabinieri sono riusciti ad inchiodarli alle loro responsabilità con una serie di accertamenti di natura tecnica, dall'analisi sulle utenze telefoniche sequestrate un anno fa ai riscontri tra gli indumenti indossati da Gabrieli, Cavazza e Relandini e le immagini riprese dalle telecamere a circuito chiuso degli esercizi commerciali assaltati. In provincia di Treviso i colpi contestati sono quelli del 9 novembre 2015 al Mercatone Uno di Castelfranco, del 21 novembre alla tabaccheria La Castellana di Volpago, e quelli tentati al Jack's Pot Cafè di Resana il 25 settembre e al cinema Manzoni di Paese il 21 novembre.

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