Ormai non c'è più posto per accogliere i nuovi arrivati

Domenica 11 Dicembre 2016
Ormai non c'è più posto per accogliere i nuovi arrivati
Cinque centri d'accoglienza per richiedenti asilo in Veneto, tre solo nella provincia di Treviso: una discrepanza che salta agli occhi. E c'è chi comincia a parlare di accanimento o, addirittura, di vendetta del Governo verso un territorio che ha di fatto snobbato l'accoglienza diffusa e dove tanti sindaci continuano a rifiutarsi ad aprire le porte dei propri comuni ai migranti. L'ultima notizia riguarda l'interessamento della Prefettura per l'ex deposito munizioni di Volpago del Montello, abbandonato da tempo e su cui l'amministrazione comunale aveva anche fatto un pensierino per riqualificarlo. Piani e progetti da rinviare a tempi migliori: l'emergenza migranti incombe e la Prefettura trevigiana ha urgente bisogno di nuovi posti letto. Ha quindi messo gli occhi sull'ex struttura militare, immersa nel bosco del Montello. Nei giorni scorsi è stato pubblicato un bando per affidarne la gestione, in cui si prevede l'accoglienza di 98 richiedenti asilo, cifra comunque destinata ad aumentare, in tensostrutture e prefabbricati da realizzare all'interno del perimetro un tempo occupato dai militari.
L'ex deposito-polveriera si va quindi ad aggiungere all'ex caserma Serena tra Casier e Treviso e all'ex caserma Zanusso a Oderzo, hub per l'accoglienza già attivi da tempo e con grandi problemi di capienza. I numeri sono spietati: alla Serena i richiedenti asilo ospitati sono oltre 700 quando il bando iniziale parlava di 437; all'ex Zanusso da 280 si è passati a oltre 300. Di più è difficile metterne e anche la rete del volontariato, dalla Caritas al Ceis di Vittorio Veneto, è ormai allo stremo. Fortunatamente i mesi invernali hanno ridotto il flusso di arrivi, senza comunque estinguerlo. Ma la prossima primavera, con la bella stagione, gli sbarchi sulle coste siciliane probabilmente riprenderanno a ritmo più frequente, ridando fiato all'emergenza. Per questo si cercano soluzioni alternative anche a costo di scontentare un po' tutti.
La situazione della provincia di Treviso è comunque molto particolare: è l'unica provincia veneta ad avere nel proprio territorio una così alta concentrazione di hub. Gli altri sono a Cona nel veneziano e a Bagnoli nel padovano. E questo scatena cattivi pensieri: «Accanimento contro la Marca? Basta guardare i fatti - dice Dimitri Coin, segretario della Lega trevigiana - il Governo sta semplicemente mantenendo quanto promesso prima del referendum: con la vittoria del no avrebbero mandato qui da noi la maggior parte dei richiedenti asilo. E infatti è così. Questa non è altro che una decisione politica. In altri territori la situazione è diversa. Mi verrebbe da dire che siamo sotto attacco, ma poi verrebbe presa come la solita sparata. Purtroppo la vera percezione di quanto sta accadendo l'avremo tra due o tre anni, quando quelle persone che stanno arrivando usciranno dalla protezione economica che hanno adesso e dovranno cercarsi un modo per mangiare e mantenersi. Allora tutti si renderanno conto del problema».

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