Morto in roulotte: sigaretta fatale

Sabato 24 Giugno 2017
Morto in roulotte: sigaretta fatale
Una sigaretta lasciata accesa, un mozzicone spento male: sarebbe questa la causa dell'incendio che giovedì sera ha distrutto la vecchia roulotte che da qualche tempo era il suo rifugio per la notte. Una trappola di fiamme e fumo che non ha lasciato scampo a Stjepan Kocina, un clochard croato di 60 anni. Il suo corpo è stato trovato carbonizzato dai vigili del fuoco intervenuti per spegnere le fiamme. Nessuno si era reso conto che in quel terribile rogo era coinvolto anche il senzatetto.
La tragedia è avvenuta in un terreno in via delle Verine a Treviso, a pochi passi dalla chiesa di San Pelajo. Erano da poco trascorse le 22.30 quando alcuni residenti, vedendo il bagliore del fuoco che aveva avvolto la roulotte e il fumo, lanciano l'allarme ai vigili del fuoco. Sul posto giungono due squadre e rapidamente le fiamme, alimentate dal materiale facilmente infiammabile di cui è composta la roulotte, vengono spente. Esplorando la carcassa della struttura, i vigili del fuoco trovano un corpo, carbonizzato e accucciato a terra, nel disperato tentativo di proteggersi da quell'inferno che si era sviluppato attorno a sé. Sul posto viene fatta intervenire anche un'ambulanza del Suem 118 ma i medici non possono far altro che constatare la morte dell'uomo. Nel frattempo giungono anche gli investigatori della squadra mobile che riescono, anche grazie alla collaborazione di alcuni residenti, a dare un nome al corpo.
Stjepan Kocina viveva da oltre dieci anni in Italia e non ha mai avuto problemi con la giustizia: era un onesto lavoratore che ogni tanto si dilettava con piccoli lavori ed era stato adottato da alcuni residenti. Nell'ultimo anno, prima di trasferirsi nella roulotte che diventerà la sua tomba, era stato ospitato dal parroco di San Pelajo, don Giuseppe Minto. Lascia un figlio e una figlia che vivono in Croazia. Stjepan, descritto da tutti come molto educato e tranquillo, era conosciuto e sostenuto dai parrocchiani. In molti si erano offerti di dargli aiuto ma lui, con molta dignità, ha sempre preferito arrangiarsi. Qualcuno lo chiamava affettuosamente nonno. In tanti, giovedì notte, hanno raggiunto la chiesa e sono rimasti svegli fino a tarda notte per capire quanto era successo al 60enne.
La vecchia roulotte, composta con materiali altamente infiammabili, era destinata alla rottamazione. Il parroco lo aveva più volte avvertito e diffidato dal continuare ad utilizzare quel riparo di fortuna. Quasi un presagio. Il rogo, hanno accertato gli investigatori del nucleo di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco di Treviso, è divampato all'interno della roulotte forse per un mozzicone di sigaretta mal spento. Il 60enne, descritto come un accanito fumatore, è stato sorpreso nel sonno: ha cercato di alzarsi dal suo giaciglio e di uscire dalla roulotte ma le esalazioni lo hanno stordito e forse soffocato. Esclusa per ora l'ipotesi di un incendio doloso: non è stata infatti trovata traccia di acceleranti o inneschi.

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