Miss chirurgia estetica incorona Valentina

Lunedì 29 Agosto 2016
Miss chirurgia estetica incorona Valentina
Laddove il botulino è una religione, il ritocchino un mantra, e liftarsi esercizio quotidiano. Laddove la plastica non è un elemento da container, ma il motivo per staccare assegni a più zeri.
Laddove infine la zeppa più discreta misura almeno centimetri 15 e il tatuaggio più delicato adorna la coscia, non ti aspetteresti di incontrare la vita. Quella dei dolori e delle sale operatorie. Ma c'è. Magari nascosta tra nonna botox e la platinata palestrata. Magari oscurata dalla single per sempre con la banana e i capelli corvini o la ex pornostar cresciuta alla scuderia di Schicchi.
Perchè a sfilare per la finale nazionale di miss chirurgia estetica, in un sabato di fine estate a villa Condulmer, non sono solo donne che dell'apparenza hanno fatto idolatria. Ma anche chi i problemi li ha avuti davvero, non soltanto nel guardarsi allo specchio.
E allora cambia la prospettiva: da premio che mette in mostra la vanità più ottusa, da concorso più fatuo del globo, il premio "miss chirurgia" diventa un modo di rivendicare la bellezza nonostante la malattia. Da sipario per una femminilità costruita e aggressiva diventa un catalogo di storie, problemi e soluzioni. Poi, vabbè, tutti comprensivi, tutti sensibili.
Ma a vincere sono sempre le più belle. Ma è la legge: se hai dilapidato una fortuna per migliorarti, se hai dissipato interi stipendi per sottoporti al bisturi, a qualcosa deve essere valso. Quindi, per la legge che le miss non possono essere dei roiti patentati e neppure belle dentro, lo scettro va alla bruna Valentina Nicoletti, trentunenne di Camposampiero residente a Ferrara, maggiorata grazie al bisturi, ma a cui la natura aveva già fornito il meglio.
Ma la vittoria morale, se così si può dire, è senza dubbio quella di Rosanna Rossetto, elegantissima e charmant cinquantottenne di Oderzo, che non soltanto ha vinto due carcinomi al seno, ma porta con disinvoltura la sua bellezza diafana e impreziosisce, con la sua presenza discreta, un parterre che non è proprio da vertici del galateo.
«Botulino per tutti» è il manifesto di Cora, nonna brasiliana che sprezzante del pericolo si esibisce con coraggio nella prova costume. Un pò di timore lo incute l'abruzzese Concetta, palestrata maggiorata e tatuata, già malignamente ribattezzata miss Robocop. Sabrina, cassiera mestrina, non è rifatta a parte qualche filler e alcune punturine. E nonostante la tenda verde acqua che le hanno messo indosso, si lascia apprezzare.
Molto intrigante la ferrarese Sabrina Saletti, bellissima in monochini nero, falcata decisa che è stata notata soprattutto dal pubblico maschile. Poi c'è barbie Stefania, opitergina con orecchino madonnaro e polvere d'oro diffusa. Ha sfiorato per poco il podio la biondissima Marta Borgonovo, ex modella con un passato nel cinema hard e un fisico da paura.
Poi c'è Tania, morbida e rossa, che ha raccontato la felicità di poter ridurre un seno troppo ingombrante. Tra tricopigmentazione, lipofiller, addominoplastica le miss - plurilampadate e lucenti di strass e brillantini - sono passate sotto le forche caudine di dieci giurati (medici estetici in prevalenza) e gli occhi indagatori di un centinaio di presenti che le hanno, studiate, visionate, catalogate e, va da sè, criticate.
Un circo barnum un pò simpatico, un pò caricato, che racconta molto dell'attuale fragilità delle donne, confusa tra corpi da sirena, sguardi da tigre, abiti fasciati e brillantati.(((filinie)))

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