Migliorano le condizioni dell'ornitologo morso dalla zecca

Martedì 23 Agosto 2016
TREVISO - Seppur molto lentamente, ma migliorano le condizioni dell'ornitologo trevigiano, da tempo socio della Lipu, ricoverato al Ca' Foncello per il morso di una zecca. Ieri, dopo un peggioramento che aveva costretto i medici a trasferirlo in terapia intensiva, l'uomo ha dato i primi incoraggianti segnali di risveglio. Rimane sempre sotto osservazione, ma adesso il quadro clinico si sta schiarendo.
Mai come quest'anno la fascia Pedemontana e molte zone lungo il Piave sono state letteralmente invase da questi acari che si attaccano alla pelle senza provocare il minimo dolore e fastidio, salvo però trasmettere in alcuni casi un'infezione batterica come la borellosi curabile con una terapia antibiotica o, nei casi più gravi, l'encefalite con altissimi rischi per la salute. Solo l'uno per cento delle zecche è infetto, ma questo non mette al riparo dai pericoli: sono già tre i casi passati per il Ca' Foncello questa estate. Ma i rischi esistono anche per gli animali da compagnia, come sottolinea Alberto Ansoldi, presidente provinciale dell'Ordine dei Veterinari. «Sottolineo il costante e quotidiano impegno della nostra categoria nell'opera di prevenzione e salvaguardia - dice Ansoldi - non solo della salute animale ma anche in concerto di quella umana, in cui concorriamo insieme alle altre professioni sanitarie. Le zecche possono trasmettere negli animali varie malattie infettive, dalla Babesiosi alle Epatozoonosi, alla Ehrlichiosi, e come nell'uomo la Borreliosi e le Encefaliti». Anche i veterinari consigliano una adeguata prevenzione, che negli uomini si concretizza con il vaccino per l'encefalite mentre per cani, gatti e occorre utilizzare prodotti specifici «almeno dai primi giorni di marzo per continuare almeno fino ad ottobre inoltrato».
Paolo Calia

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