«Mesi di accanimento adesso inutile piangere»

Domenica 25 Giugno 2017
«Mesi di accanimento adesso inutile piangere»
TREVISO - (zan) É atteso per oggi il decreto del governo per attuare la liquidazione amministrativa coatta di Veneto Banca e Popolare di Vicenza e avviare la separazione tra cosiddetta bad bank e gli elementi ancora sani dei due istituti. «L'obiettivo è garantire le migliaia di clienti, obbligazionisti e dipendenti» sottolinea Laura Puppato, senatrice montebellunese del Pd e, tra l'altro, socia della banca trevigiana. «L'esecutivo -ribadisce la parlamentare- è l'unica istituzione che mostra ancora una volta un impegno serio e continuativo sul caso delle banche venete e quello in via di definizione rappresenta l'unico modo per garantire che le banche possano provare a ricostruire la propria presenza sul territorio e sui mercati». Proprio per questo la parlamentare trevigiana non nasconde la sua amarezza per chi oggi grida alla svendita: «Coloro che si stracciano le vesti -dice- sono gli stessi che, in questi mesi, hanno contribuito a impoverire le due banche. C'è stato un momento in cui il Veneto è mancato: salvare le banche richiedeva un colpo di reni, che non c'è stato. Ho aderito alla ricapitalizzazione proprio per cercare di stimolare un'azione da parte di un numero maggiore di risparmiatori. Da questo punto di vista alcune istituzioni locali e talune associazioni si sono accanite in maniera violenta verso la banca, contribuendo a far crollare la fiducia, ad alimentare la fuga di capitali e ad allontanare gli investitori». E a chi protesta per il prezzo simbolico di un euro, offerto da Intesa, ribatte: «Strano a dirsi, ma fuori dal Ministero non c'è la fila per quello che dovrebbe essere l'affare del secolo». Puppato guarda dunque avanti: «L'obiettivo ora è mantenere il marchio e la presenza territoriale delle due banche, cosa che è possibile solo a determinate condizioni, la bad bank si assumerà gli oltre 15 miliardi di Npl dei due istituti, che potranno  comunque servire a costituire un tesoretto di un certo valore, da valutare in una forbice che può andare dal 10 al 50%, capace di far recuperare almeno in parte le perdite».

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