«Ma veramente Nicola ha avuto un incidente? Ma si è fatto male?». L'anziana signora che si avvicina per chiedere informazioni è molto gentile e riservata. Ha saputo che qualcosa è successo a quel giovane, arrivato da poco nella via, ma sempre così disponibile ed educato. Nicola Carraretto abita in un piccolo complesso residenziale proprio all'inizio di via Comunale San Vitale, nel cuore di Canizzano. Le palazzine, basse e ben tenute, sono immerse nel verde dei campi circostanti. Nicola è arrivato qui da circa un anno assieme alla moglie Caterina. In casa non c'è nessuno e tutte le tapparelle sono abbassate. Il rapporto con i vicini è cordiale: «Sono due ragazzi molto gentili, salutano tutti e se ne stanno per conto loro - dice chi abita a pochi metri da loro -. A volte sembra quasi che non ci siano».
I Carraretto sono una famiglia conosciuta a Canizzano. La casa dei genitori è alla fine di via Spigariola: una bella abitazione circondata dalla campagna che in questo angolo di Treviso è particolarmente rigogliosa. Il papà, camionista, ha avviato il figlio verso la professione di meccanico. Nicola lavora a Zero Branco in un'officina specializzata nella manutenzione di mezzi pesanti. Ieri pomeriggio non c'era molta voglia di parlare: «Se volete informazioni parlate con la famiglia». Anche sul posto di lavoro, comunque, Nicola è ben voluto. E nessuno riesce a darsi una spiegazione di cosa gli sia potuto essere successo. Da ragazzo ha frequentato l'Itis Plank per poi dedicarsi al lavoro. Grande appassionato di calcio, ha sempre vissuto con tranquillità la vita del quartiere. Lo si notava spesso alla tradizionale sagra estiva, sempre in compagnia di Caterina, una coppia perfetta. La foto dei due ragazzi assieme rimando a un'immagine di serenità e felicità. Ma ieri qualcosa è accaduto e questo quadretto si è improvvisamente spezzato.
I Carraretto sono una famiglia conosciuta a Canizzano. La casa dei genitori è alla fine di via Spigariola: una bella abitazione circondata dalla campagna che in questo angolo di Treviso è particolarmente rigogliosa. Il papà, camionista, ha avviato il figlio verso la professione di meccanico. Nicola lavora a Zero Branco in un'officina specializzata nella manutenzione di mezzi pesanti. Ieri pomeriggio non c'era molta voglia di parlare: «Se volete informazioni parlate con la famiglia». Anche sul posto di lavoro, comunque, Nicola è ben voluto. E nessuno riesce a darsi una spiegazione di cosa gli sia potuto essere successo. Da ragazzo ha frequentato l'Itis Plank per poi dedicarsi al lavoro. Grande appassionato di calcio, ha sempre vissuto con tranquillità la vita del quartiere. Lo si notava spesso alla tradizionale sagra estiva, sempre in compagnia di Caterina, una coppia perfetta. La foto dei due ragazzi assieme rimando a un'immagine di serenità e felicità. Ma ieri qualcosa è accaduto e questo quadretto si è improvvisamente spezzato.
