La replica Manildo apre le porte: «Se hanno un'idea se ne può discutere»

Giovedì 21 Settembre 2017
TREVISO - (ef) «Francamente mi stupisce la stizza di Coldiretti. A nessuno è preclusa la possibilità di partecipare alla gara per la riqualificazione e la gestione trentennale del mercato ortofrutticolo delle Stiore. Se hanno una proposta da fare, se hanno un piano concorrenziale a quello presentato due giorni fa da Tre-Com, la strada è aperta. Siamo qui per valutare l'offerta più razionale». Il sindaco Manildo è sorpreso, ma fino ad un certo punto: quella del Mercato ortofrutticolo, oltre che un'eredità impegnativa, resta una grana. Perchè al di là della soluzione che si sta profilando, ci sono equilibri non semplici tra le parti in causa. I coltivatori rivendicano infatti un ruolo, che dà la misura della specificità trevigiana. E per questo intendono essere parte del cambiamento.
«Non si tratta di dire Coldiretti presenti un progetto- ribatte Antonio Ciri- noi non abbiamo nessuna intenzione di concorrere da soli. Noi chiediamo una governance condivisa. E invece siamo stati lasciati fuori, neppure informati, neppure invitati alla conferenza stampa. Partiamo male davvero». Non dissimula l'irritazione il presidente Coldiretti Treviso nello spiegare come il Project sul Mercato Ortofrutticolo pare escludere, al momento, le componenti agricole, sia nel bando ma soprattutto nella composizione di Tre-Com.
«Perchè nessun imprenditore agricolo fa parte di questa società? Non ci spaventa certo l'investimento. Ognuno di noi è disposto a mettere delle sostanze -ribadiscono a Coldiretti- È inutile che Treviso pensi di gareggiare in volumi con Padova e Mestre. La specificità è la qualità, il kilometro zero, una task force di produttori consapevoli. Invitiamo pertanto il Comune a fare da cerniera tra i commercianti e i produttori, che sono il cuore del mercato di Treviso».

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