La regionale Feltrina, a Cornuda, si tinge ancora una volta di sangue e si porta

Lunedì 13 Giugno 2016
La regionale Feltrina, a Cornuda, si tinge ancora una volta di sangue e si porta via due giovani vite. Mentre un terzo ragazzo lotta per vivere. È il tragico bilancio dell'incidente, accaduto ieri all'alba, quasi nello stesso punto dove 4 anni fa morì un marocchino, ricordato da un cippo anonimo in marmo. In un tremendo schianto frontale tra una Seat Ibiza e un'Audi hanno perso la vita due giovani di 20 e 22 anni: Carlo Andrea Smeraldo, detto Carlito, di Moriago della Battaglia, e Denis Adrian Arnios, cittadino ecuadoregno di Refrontolo. Con loro a bordo il 17enne di Covolo di Pederobba Gzim Berisha studente, originario di Pristina, 17 anni compiuti sei giorni fa.
Erano circa le 5.30, quando le famiglie che vivono lungo la regionale sono state svegliate da uno spaventoso boato. I residenti hanno subito capito: «L'ennesima strage» si sono detti prima di lanciare l'allarme e la richiesta di soccorso a 118, Polstrada e pompieri. Dopo pochi minuti sono arrivati i vigili del fuoco di Montebelluna, precedendo di qualche secondo le ambulanze di Montebelluna e delle opere Pie di Pederobba, l'automedica del 118 e diversi mezzi della Protezione civile di Montebelluna, Cornuda e Crocetta. Una task force che si è occupata dei soccorsi. Nonostante le cure immediate per due dei tre occupanti della Seat Ibiza non c'era più niente da fare. I giovani sono spirati poco dopo essere stati estratti dalle lamiere accartocciate. Il terzo, in condizioni disperate, è stato intubato e trasferito all'ospedale di Montebelluna. Gravi anche le ferite riportate dagli occupanti dell'Audi C3. Una famigliola di Feltre: papà, mamma e i figli di 12 e 9 anni, che stavano andando al mare forse per il loro primo giorno di vacanza. Mamma, papà e bambina 12enne sono stati trasferiti al Ca' Foncello. Le loro condizioni, seppur serie, non preoccupano i medici, anche se la 12enne è stata sottoposta un delicato intervento chirurgico alla milza. Meno grave il quadro clinico del ragazzino, ricoverato a Montebelluna. I soccorsi ai 4 feriti si sono rivelati un'impresa, visto che erano intrappolati nell'abitacolo deformato dall'impatto. Poi la corsa all'ospedale dove sono tenuti sono stretta osservazione la mamma S.B., 30 anni, la figlia M.C., 12 anni, e il marito D.C., 32 anni. Il più piccolo è rimasto in osservazione a Montebelluna. Solo dopo alcune ore gli agenti della Polstrada di Castelfranco sono riusciti a identificare Denis Adrian Armios Chica, detto Daniele Adriano, che pur essendo il proprietario dell'auto era senza documenti. Sull'incidente c'è anche un mezzo mistero: non vi sono infatti certezza su chi fosse alla guida al momento del sinistro. A riconoscere la salma di Daniele Adriano, portato nell'obitorio di Montebelluna, sono stati i familiari, intorno alle 14. Il pm Francesca Torri ha ordinato il sequestro delle due auto e ha aperto un'inchiesta per stabilire cause, dinamica e responsabilità.

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