LA CRISI
TREVISO Diventa sempre più pesante, ogni giorno che passa, la situazione

Lunedì 25 Settembre 2017
LA CRISI
TREVISO Diventa sempre più pesante, ogni giorno che passa, la situazione degli sfratti in città. Sono 104 quelli esecutivi. E se qualche famiglia non è già in mezzo alla strada lo si deve solo al gran lavoro di mediazione di dirigenti e funzionari del settore Casa e Sociale, che da anni ormai hanno un filo diretto con gli ufficiali giudiziari incaricati di guidare le forze dell'ordine per liberare gli appartamenti con le buone o con le cattive. Le contrattazioni portano quasi sempre a rinvii che, in genere, coincidono con la fine dei lavori di ristrutturazione di qualche appartamento comunale da mettere poi a disposizione dell'emergenza. Fino a oggi è sempre funzionato così.
CASI DISPERATI
Adesso, di queste 104 famiglie che vivono sul filo del rasoio, 17 sono arrivate oltre ogni possibilità di rinvio. E rischiano veramente di finire in mezzo a una strada entro la fine dell'anno. Non accadrà perché, ancora una volta, strappando qualche giorno in più, chiedendo un piccolo aiuto all'Ater, si riuscirà a trovare una sistemazione a tutti. Ma continuare a vivacchiare alla giornata non è più possibile: «La situazione rischia di peggiorare - dicono da gli uffici - speravamo che con l'attenuarsi della crisi diminuissero i casi di sfratto. Ma non è così». E allora servono soluzioni. La prima, quella istituzionale, è mettere in circolo gli appartamenti sfitti di proprietà comunale: «Abbiamo 719 alloggi di cui 600 affittati, gli altri 119 sono sfitti e da rimettere a posto - elenca il vicesindaco Roberto Grigoletto - grazie a un bando regionale siamo riusciti ad ottenere 860mila euro che ci stanno consentendo di ristrutturarne 15 con una spesa media di 50mila euro l'uno. E questi saranno a disposizione per l'estate 2018. Entro la fine di novembre ne saranno pronti un'altra quindicina per risolvere le situazioni più urgenti».
LA RETE
Ma visto che l'emergenza continua a farsi sempre più pressante, ecco l'altra soluzione: creare una rete di solidarietà per intervenire nel sempre più probabile caso che mediazioni e celerità dei lavori di ristrutturazione non bastino più con il risultato che qualche famiglia per strada ci finisca per davvero.
«Vogliamo coinvolgere Caritas e tutte le associazioni che già si occupano di accoglienza - annuncia Grigoletto - e creare un tavolo per provare ad avere sempre a disposizione degli alloggi, o dei posti letto, di riserva da utilizzare per brevissimi periodi, qualche giorno al massimo. Sarebbe un paracadute necessario per non avere mai gente per strada e guadagnare quei giorni che ci servono per reperire alloggi da destinare. Vogliamo coinvolgere anche la Prefettura per avere una sponda nelle mediazioni con tribunale e ufficiali giudiziari. Fortunatamente, rispetto al passato, ci sono buoni rapporti con l'Ater: anche questo aiuta molto».
Paolo Calia

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci