La Cgil: «Personale sovraccaricato servono più risorse e assunzioni»

Domenica 22 Gennaio 2017
TREVISO (mf) Attivati tutti i reparti del Ca' Foncello per far fronte alla grande ondata di influenza evitando il sovraffollamento delle stanze di degenza. Il pronto soccorso ormai registra stabilmente 50 accessi al giorno in più rispetto alla media. I letti delle medicine, della geriatria e delle aree di osservazione breve intensiva non bastano più. E così sono stati aperti anche gli altri reparti. Da alcuni giorni i pazienti che arrivano al pronto soccorso per complicanze derivanti dall'influenza vengono distribuiti in altri settori specialistici come le chirurgie, urologia, nefrologia e otorinolaringoiatria.
«I ricoveri vengono distribuiti in altre unità perché le medicine e la geriatria sono ormai piene conferma Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl 2 della Marca questa operazione ci ha permesso di non attivare nemmeno un letto bis nelle stanze delle degenze». Ciò vuol dire che nelle camere oggi non ci sono posti in più rispetto a quelli normalmente previsti. Non è cosa scontata. Fino all'anno scorso l'influenza aveva portato a inserire un terzo letto nelle camere da due e anche un quarto in quelle da tre. «Non attivare nelle stanze più letti del previsto vuol dire dare dignità alle persone ma anche al personale che lavora nei reparti sottolinea Benazzi ovviamente la distribuzione dei pazienti non inficia il lavoro delle altre unità. Oltre alle medicine, alla geriatria e alle osservazioni brevi intensive, vengono occupati i posti letto che sarebbero comunque liberi». L'obiettivo è metterci una pezza per almeno altre due settimane, in attesa che scemi il picco dei contagi. Le stime dicono che alla fine l'influenza costringerà a letto il 10% dei trevigiani: circa 90mila persone.
Le soluzioni tampone non piacciono al sindacato. «Con i ricoveri temporanei in altri reparti sottolinea Ivan Bernini della Fp-Cgil il personale medico è costretto a fare la spola per seguire la persona che ha in carico. Servono investimenti e assunzioni di personale, altro che tetti alla spesa. Attivazione delle strutture nel territorio, più domiciliarietà assistita, maggior collaborazione tra medicina ospedaliera e medicina di base. Prima che il sistema si strappi del tutto».

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci