L'emergenza Treviso stringe i tempi incontro con le coop per ridurre i profughi

Giovedì 30 Marzo 2017
L'emergenza Treviso stringe i tempi incontro con le coop per ridurre i profughi
TREVISO - (ef) Concentrazione in città dei richiedenti asilo: il Comune di Treviso punta i piedi. E lo fa con una delibera che, almeno nelle intenzioni, consentirà in maniera chiara e inequivocabile un drastico ridimensionamento, visto che i tavoli condotti dalla Prefettura ad oggi non sembrano ad oggi aver prodotto gli esiti sperati, fanno capire da Ca' Sugana. L'obiettivo era stato fissato qualche giorno fa dal sindaco: arrivare a gennaio 2018 con la quota di 235 profughi in città, facendo leva sulla clausola di salvaguardia. «L'unica strada per arrivare a questo risultato- chiarisce il vicesindaco Roberto Grigoletto- è di passare dal Cas (posti di accoglienza straordinaria), formula con cui sono ospitati quasi tutti i profughi, alla rete Sprar. Abbiamo 43 richiedenti asilo in questa condizione, una volta toccata la soglia dei 50 scatterà automaticamente la clausola di salvaguardia. E con la regola del tetto massimo, gli oltre 600 richiedenti asilo in eccesso nel territorio comunale dovranno essere indirizzati dalla Prefettura negli altri comuni che non ospitano».
Il ragionamento non fa una grinza ma la strada sarà tutt'altro che spianata. Ieri nel pomeriggio l'assessore Cabino ha avuto un incontro con le cooperative che gestiscono l'accoglienza. Si tratterebbe insomma di convincere persone che hanno impiantato un'attività economica sulla ricezione dei profughi a rivedere numeri e obiettivi. «Queste hanno un contratto con la Prefettura con termini di scadenza -chiarisce- si tratta di fare un ragionamento comune sulla conversione: quei posti devono essere convertiti in Sprar facendo anche operazioni nei comuni che non ospitano». Bisogna anche agire creativamente, lascia intendere il vicesindaco, pensando magari di orientare le attività verso i nuovi comuni della provincia che, in virtù delle direttive odierne, dovranno giocoforza prendere in carico i migranti. Ma la logica della persuasione ha i suoi limiti. «Per questo è importante che la circolare anticipata dal ministro Minniti durante la sua visita arrivi presto» aggiunge Grigoletto.

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