In consiglio Gaio insiste: «A rischio tanti servizi»

Martedì 23 Maggio 2017
TREVISO - (ef) «Non ho la pretesa di fare il legislatore. Ma la doppia esse, ovvero servizi socio sanitari deve rimanere tale». Parola di Giovanni Manildo. Per questo la riunione di ieri è stata convocata in una settimana. Cioè: d'urgenza. Ed è solo il primo di molti passi ulteriori, che includeranno un confronto con il cosiddetto terzo settore, il volontariato, le parti sociali e gli ordini professionali. Ad accogliere i sindaci il consigliere Nicolò Rocco, ma a stretto giro sono arrivati sindaco e vicesindaco. «Noi non mettiamo in discussione la riforma, ma questi atti aziendali rischiano di compromettere alcune promesse che ci erano state fatte - spiega Rocco - al direttore dei servizi sociali viene tolta la funzione dei servizi territoriali, un altro aspetto delicato sono le unità operative complesse, cioè le strutture che regolano i servizi. Avere un'unità operativa unica per quanto riguarda le cure primarie per 900mila abitanti è una follia. Disabilità, infanzia, adolescenza, centri diurni: questi i servizi che mancheranno. Quello che è scandaloso - conclude Rocco - è che a San Donà per 200mila abitanti abbiamo le strutture sanitarie che aumentano mentre da noi non solo diminuiscono ma addirittura dimezzano».
Anche in consiglio comunale nel pomeriggio il consigliere d'opposizione Giovanni Gaio ha preso la parola in supporto alle decisioni di Manildo, manifestando la viva preoccupazione di un'ampia parte politica per la redistribuzione delle funzioni del sociale e il probabile taglio dei servizi sociali erogati dall'azienda sanitaria ai cittadini. A riprova di come la riflessione sulla riforma sanitaria regionale sia di segno trasversale.

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