Il palio, i vigneti, gli amici «Era un grande uomo»

Lunedì 25 Luglio 2016 di Appassionato di viticoltura si era laureato da un anno ieri l'ultima gita con Federica, ora ricoverata sotto choc
MORIAGO DELLA BATTAGLIA - Estroverso, solare, allegro. Punta di diamante della squadra del palio di Moriago, Enrico era vita pura. Pieno di sogni, obiettivi, entusiasmi come solo a ventanni puoi essere. Appassionato di viticoltura, dopo aver preso il diploma all'istituto agragrio di Castelfranco si era laureato nell'aprile dello scorso anno all'università di Udine. Non si era mai accontentato di studiare e basta. Aveva sempre lavorato in bar, come quello della piccola frazione di Mosnigo, il bar "da Anto", o in ristoranti, come cameriere anche in località di mare. Ora era nel settore agrario, commerciava in prodotti per l'agricoltura. Abitava con la famiglia in via San Rocco 28 a Moriago, ma da qualche mese aveva trasferito la residenza in via Gravette a Sernaglia, nella vecchia casa del padre Gabriele, dipendente delle Poste in pensione. Anche la madre, Agnese Bertazzon, è originaria di Sernaglia. Aveva due fratelli, Simone, più piccolo, e Paolo, il maggiore, che da tempo lavora in Germania, e una sorella, Ester. Tra le sue passioni quella per il Palio di Vidor, al quale partecipava da qualche anno con la squadra di Moriago, nel tentativo di spezzare l'egemonia della squadra di Colbertaldo all'assalto al castello vidorese.
Era fidanzato con Federica, igienista dentale che lavora a Milano. Faceva la spola tra la città della Madonnina, dove svolge la professione per la quale si è laureata, e il Quartier del Piave, sua terra natia. Ma soprattutto terra dove viveva il ragazzo che ama da anni. E che ieri è morto. Al suo fianco. Erano partiti da poco, quando lo schianto mortale li ha colti a una manciata di chilometri da casa. Lui ha perso la vita praticamente sul colpo. L'auto che gli è piombata addosso ha centrato in pieno il lato sinistro, quello del guidatore. Per Enrico tutto è stato perduto in un attimo. Lei invece si è salvata. L'auto è volata nella scarpata a lato dello strada. E lì i vigili del fuoco hanno trovato la ragazza sotto choc, piena di botte e escoriazioni ma viva. Il suo airbag è esploso, quello di Enrico, come affermato da più testimoni, non si sarebbe aperto. Ma forse sarebbe servito a poco. Enrico non c'è più. Dietro a sè lascia una scia di dolore e di rimpianti. E una pioggia di post sul suo profilo Facebook a ricordare l'anima bella che era.

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